Traccia corrente

SELEZIONI MUSICALI

RCA - Radio città aperta

SELEZIONI MUSICALI

“La Transumanza”, ovvero l’opposizione casalinga al governo Meloni

“La Transumanza”, ovvero l’opposizione casalinga al governo Meloni

Nuova dichiarazione “spericolata” di Andrea Giambruno, giornalista e compagno di vita di Giorgia Meloni. Che tra gaffe sulla violenza di genere, offese gratuite alla Germania ed ora una frase molto mal riuscita sui migranti, rappresenta la spina più fastidiosa e costante nel fianco della presidente del Consiglio.

di Alessio Ramaccioni

Nella storia della politica (italiana e non) non è poi così raro, per chi ha responsabilità di governo o comunque di comando, il fatto di subire il cosidetto “fuoco amico”. Parliamo di attacchi destabilizzanti e frequenti che, invece di arrivare dall’avversario politico, sono portati da chi ti sta vicino: un alleato di coalizione o un membro del tuo stesso partito. Ci sono esempi molto noti: basta pensare al PD, per citarne uno, dove le guerre tra correnti hanno montato, smontato e rimontato segreterie, leadership e addirittura governi. Ma anche a destra è capitato: la sottesa rivalità perenne tra Salvini e la Meloni, oppure lo scontro ormai storico tra Berlusconi e Fini. Per non scomodare le vicende della Prima Repubblica, dove il trappolone “interno” era normale strumento di dialettica politica.

Certo, non deve essere facile accettare il fatto che “uno dei tuoi” remi contro, e crei difficoltà ad un progetto politico magari costruito negli anni, con difficoltà ed un pò contro tutti. Immaginiamo quindi la fatica che deve fare Giorgia Meloni a gestire una delle più clamorose “oppozioni interne” che – a memoria – vengano alla mente. Parliamo, appunto, di Matteo Salvini? O addirittura qualche inattesa e clamorosa fronda interna a Fratelli d’Italia? No. Parliamo delle – ormai – continue gaffes che il compagno di vita della Presidente, il giornalista Andrea Giambruno, commette su temi delicati, divisivi e regolarmente “caldi”. Giambruno, che da qualche mese conduce la trasmissione “Diario del Giorno” su Rete Quattro, è evidentemente al centro di una attenzione particolare, da quando la sua compagna è alla guida del Governo. E’ naturale, d’altronde: nessun limite è richiesto, ma un pò di attenzione in più forse sarebbe necessaria. Ed invece Andrea Giambruno, esprimendo una indipendenza quasi invidiabile rispetto al ruolo ricoperto,  non si risparmia nulla. Prima le battute sul “caldo a luglio” che “è normale, dove sta la notizia?”, e si stava parlando del mese di luglio più caldo mai registrato; poi l’attacco nei confronti del ministro della Sanità tedesco Karl Lauterbach, reo di aver dichiarato che, se le temperature continueranno a crescere «queste destinazioni di vacanza non avranno futuro a lungo termine. Il cambiamento climatico sta distruggendo l’Europa meridionale». Il ministro tedesco era in viaggio in Italia, e naturalmente aveva notato le temperature a volte insostenibili. «La Merkel sta qua, lui sta sempre qua, se non ti sta bene stai a casa tua, stai nella foresta nera, stai bene, no?» era stata la risposta del giornalista. Ovviamente espressa mentre conduceva la sua trasmissione. E poi, nel caso non fosse sufficiente, l’aggiunta: “Sono 20-30 anni che in qualche modo i tedeschi ci devono spiegare come dobbiamo vivere noi. E se non ti sta bene te ne stai a casa tua, eh”.

Parole rimbalzate sui giornali e sui media tedeschi, che ovviamente hanno enfatizzato il ruolo politicamente rilevante di Giambruno, definito “Italiens First Gentleman”: il partner della presidente del Consiglio, non un giornalista che esprime un’opinione. Ma l’opera di “opposizione casalinga” di Andrea Giambruno non è terminata con l’attacco patriottico al ministro tedesco. Quale tema complesso, delicato e divisivo è a disposizione per sparare una bella dichiarazione che crei scompiglio? Vediamo un pò… la violenza di genere. E, puntualmente, commentando in conduzione le due vicende di stupri di gruppo a Palermo ed a Caivano, ecco che arriva la frase sbagliata al momento sbagliato: «Se tu vai a ballare, hai tutto il diritto di ubriacarti, certamente. Però se eviti di ubriacarti e perdere i sensi, eviti di incorrere in determinate problematiche, e poi rischi che il lupo lo trovi». Perfetto. Esattamente le parole giuste per innescare una polemica violenta: perchè, al netto dei “se” e dei “ma”, il concetto espresso è affine al “se non ti ubriachi non ti stuprano”, che va ad attribuire una responsabilità anche alla vittima. Certamente non era nelle sue intenzioni, e l’intento era quello di dare dei consigli pratici: ma il senso andava nella direzione del “se non fai questo, non ti capita”: se non ti ubriachi, se non ti vesti in un certo modo, se non vai in un certo posto. Victim blaming, colpevolizzazione della vittima. Anche in questo caso, titoli sulla stampa estera, polemica politica, ed immaginiamo qualche momento di difficoltà per la premier.

Dunque: i cambiamenti climatici li abbiamo affrontati, con tanto di polemica con la Germania. La violenza di genere, fatta. Cosa manca? L’immigrazione! E, puntuale come un orologio, è arrivata la frase “boomerang”: «Ho sentito dire che Berlusconi è stato un formidabile visionario geopolitico. Cioè, è stato forse il più grande ministro degli Esteri che il Paese abbia avuto negli ultimi 30 anni. Aveva già capito tutto della transumanza, se così possiamo definirla, dall’Africa verso l’Europa”. La transumanza è – letteralmente – lo spostamento stagionale delle mandrie e delle greggi dai pascoli a quote più alte a quelli in pianura. E’ una parola che, dunque, viene riferita agli animali, e per estensione ai pastori. Nel linguaggio comune viene utilizzata anche per definire i grandi spostamenti – fisici o figurati – da una parte all’altra anche degli esseri umani. Ma, quando si parla di migranti in una fase storica delicata come questa, è l’ultima parola che deve essere utilizzata. Anche perchè ce ne sono varie a disposizione: esodo, spostamento, migrazione di massa, fuga. La polemica, naturalmente, si è accesa subito: vedremo quanto durerà, e che effetti produrrà. Due le certezze: la prima, che Andrea Giambruno non ha capito bene il ruolo che ricopre, e le responsabilità (ed eventualmente i sacrifici) che da esso ne derivano. La seconda, che se l’opposizione parlamentare andasse a creare la metà dei problemi che il giornalista crea alla compagna, il governo Meloni navigherebbe in acque molto meno tranquille.

Pubblicato il: 01/10/2023 da Alessio Ramaccioni