Storia di un’amicizia: “Capel” dei The Shalalalas
di Christian Dalenz
In questo podcast ascoltiamo e analizziamo una singola canzone: Capel, dei The Shalalalas (band che ha partecipato a Sanremo Giovani nel 2016 e che ha composto la colonna sonora della fiction Rai L’Allieva). Si tratta di un regalo che Alessandro Lepre, uno dei due frontman della band, ha voluto fare ad Andrea “Capel” Bucci, suo ex compagno di vicende musicali (The Tracks, Kamchatka!, Fantasmi) con il quale continua comunque a esistere una forte amicizia.

Capel nel 2004

Alessandro Lepre (in primo piano, alla chitarra) e Andrea “Capel” Bucci (secondo piano, alla batteria) durante un concerto dei Kamchatka!

I Kamchatka! sul set del video di Pezzo Compromesso. Da sinistra: Manuel Tevar (basso), Andrea “Capel” Bucci (batteria), Alessandro Lepre Gnerre (voce e chitarra)
È proprio questo legame che Alessandro ha voluto rendere immortale in questo dolce quadro pop.
Testo di Capel, dei The Shalalalas
(dal primo disco dei The Shalalalas, There are 3 Las in Shalalalas)
Capel, vecchio amico mio, Capel, fallo ancora
Fai l’accento di qualunque dialetto di qualunque Paese
e cavalca la tua bicicletta per tutta la tua città
Puoi muovere ogni singolo muscolo del tuo corpo
e quando balli ti muovi come una superlucertola
Capel, vecchio amico mio, Capel, fallo ancora
Conosci a memoria i giorni del compleanno di tutti i tuoi amici
dei loro genitori, dei loro nonni e persino degli zii
Sei l’unico che tratta con savoir faire
tutte le vecchie donne ficcanaso del tuo quartiere
Amiamo le tue facce divertenti e la tua generosità
Ci piacciono le tue voci pazze e il tuo matto modo di essere
Capel, vecchio amico mio, Capel, fallo ancora
Ti svegli ogni giorno alle 14
e non vai mai a dormire prima del tramonto
Suoni la batteria come John Bonzo Bonham
e ogni strumento è magia nelle tue mani
Amiamo le tue facce divertenti e la tua generosità
Ci piacciono le tue voci pazze e il tuo matto modo di essere

Gli Shalalalas nel bel mezzo di un tour. Da sinistra: Emanuele Fragolini (batteria), Alessandro Lepre Gnerre (voce e chitarra), Sara Cecchetto (voce e violino), Emanuele Loffredi (basso)
Mi sono permesso di tradurre in italiano il testo originale che è in inglese, perché se ne comprenda ancora meglio il significato. Capel era ed è una persona “particolare” in grado di fare moltissime cose “particolari”: ballare come fosse posseduto da un demone, imitare animali, ricordarsi i compleanni di chiunque, e tutto questo spesso lo fa in maniera decontestualizzata dalla situazione in cui si trova, all’improvviso.
Alle volte persone come lui vengono squadrate, non comprese appieno nelle loro potenzialità. Questo purtroppo accade ai migliori artisti quale lui è; oggi è infatti un doppiatore professionista, è fidanzato, non si sveglia più dopo l’ora di pranzo ma continua a fare cose “particolari” per divertirsi e divertire.

Andrea “Capel” Bucci oggi, in veste di doppiatore professionista
In questa chiacchierata, dunque, scendiamo all’interno dei segreti di questo brano, di un’amicizia, di un soprannome e di una persona che almeno per chi vi scrive sono indimenticabili. E parliamo anche di come purtroppo alle volte la creatività individuale non venga compresa e anzi venga purtroppo repressa, finché non si decide di farla comunque venire fuori.

Un’amicizia, quella tra Capel e….Capellico, immortalata anche da questa maglietta (ascolta il podcast per scoprire chi è Capellico!)
Non perderti questo podcast se vuoi scoprire il significato del termine “capelleggiare”!

Di nuovo i Kamchatka!, questa volta in un momento di capelleggio.
ALTRIMONDI con Christian Dalenz
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