Luna nera
Visti in prima visione, la rubrica curata dal nostro esperto cinefilo Marcello Gerardi, si occupa di Luna nera di Louis Malle





Una ragazza, in fuga da una terribile guerra civile tra i due sessi, si rifugia in una fattoria solitaria dove trova una vecchia malata, palesemente fuori di testa, una coppia di gemelli muti, androgini, bambini nudi che giocano nel giardino, un liocorno parlante, che appare come unico elemento di razionalità in un contesto di follia. Un film irrisolto, involuto, certamente influenzato dal Surrealismo, e da opere come Alice nel Paese delle Meraviglie, che ci vuole parlare del disagio adolescenziale, ma che si risolve in un “ambizioso disastro”, come fu rilevato dalla critica newyorchese.
Una battuta d’arresto del grande maestro francese, cui siamo debitori di opere come Ascensore per il Patibolo e Fuoco Fatuo, che attraversarono mirabilmente la fase “esistenzialista” della Nouvelle Vague ma anche dei successivi Cognome e nome: Lacombe Lucienne ed Arrivederci ragazzi, che analizzavano gli effetti della tragedia della seconda guerra mondiale sulla Francia e più recentemente, nella fase statunitense, di opere come Pretty Baby, Atlantic City U.S.A., Alamo Bay, dolenti e pensose, e poi, del cupo melodramma Il Danno, per concludere con il cinema/teatro di Vanja nella Seconda Strada.
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