Libera, amore mio!
Visti in prima visione, la rubrica curata dal nostro esperto cinefilo Marcello Gerardi, si occupa di Libera, amore mio! di Mauro Bolognini





Figlia di un anarchico (Adolfo Celi), convivente con un sarto tranquillo e conformista (Bruno Cirino), Libera (una vibrante, istronica Claudia Cardinale), fiera e ribelle, madre di due figli, mal sopporta di vivere durante il ventennio fascista e finisce al confino sull’isola di Ustica, dove ritrova il padre. Partecipa alla resistenza, perde un figlio, partigiano anch’esso, assistendo nel frattempo alla presa di coscienza democratica del suo compagno. Nel dopoguerra, viene disgustata dal ritrovarsi funzionario statale il federale che l’aveva perseguitata (un efficace Philippe Leroy). Finirà uccisa da un cecchino repubblichino, durante uno scontro a fuoco. Un film dignitoso, amaro, che però non riesce ad amalgamare la cifra comica con la drammatica, perdendo spessore. Rimane comunque un’opera significativa, animata da passione civile, che ha il merito di sottolineare la partecipazione delle donne alla Resistenza italiana.
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