9/5/25 Intervista alla visual artist Francesca Bonci
La visual artist, vj e videomaker Francesca Bonci ha parlato agli ascoltatori del suo interessante percorso ricco di collaborazioni internazionali.
Dice di sé Francesca Bonci:
“Sono un’artista visiva, vj e videomaker e lavoro principalmente in progetti musicali internazionali indipendenti. I miei video sono visionari, altamente emotitivi e completamente sperimentali. La mia sensibilità e apertura derivano dalle mie origini Thailandesi da parte di madre e l’aver viaggiato tantissimo: esperienze che mi hanno donato un modo di vedere le cose completamente differente e unico. Anche, credo, negli elementi ricorrenti del mio lavoro artistico.
Amo la musica visceralmente e ho cominciato a fare video per poter collaborare con le band e aiutarle nella promozione della loro musica.
Ho cominciato, come molti, per gli amici e poi – grazie alla mia predisposizione verso l’estero e l’avvento e lo sviluppo sempre più massiccio di internet – a farmi conoscere da artisti di tutto il mondo grazie a video caricati in rete.
Ho realizzato moltissimi video, riuscendo sempre a non chiudermi dentro generi specifici, mantenendo sempre uno stile personale, d’avanguardia e fuori da ogni regola tradizionale, sperimentando sempre e crescendo ogni volta come artista e a livello personale.
Con quasi tutte le band con cui ho lavorato ho creato collaborazioni durature e ricorrenti.
A un certo punto ho cominciato a pensare che i video musicali finiti non mi bastassero più, anche per la mia indole sperimentale e il mio approccio nella creazione. Ho quindi cominciato a propormi con set visivi per spettacoli live e esibendomi sia insieme a band sia come artista resident in piccoli festival di arte e musica in giro per l’Europa. Molto anche nell’ambito della musica Post rock che meglio si accordava con le mie visioni.
Poi è arrivata la pandemia e mi sono fermata per quello che riguarda i viaggi e gli eventi dal vivo, ma ho cominciato ad avere bellissime esperienze lavorative fino ad arrivare a collaborare in progetti più importanti e noti come ANIRUDDA DAS (Dr.Das di Asian Dub Foundation) PETE INTERNATIONAL AIRPORT (Peter Holmstrom dei Dandy Warhols), RACHEL GOSWELL di Slowdive, JAGZ KOONER, FEDERALE (Collin Hegna di Brian Jonestown Massacre), TOMBSTONES in THEIR EYES, PHILIP PARFITT (The Perfect Disaster).
Ho cominciato anche ad usare strumentazione analogica (come videosintetizzatori, processori video, vecchi mixer per manipolare immagini in vecchie televisioni a tubo catodico) nei miei lavori video inglobandoli nel setup digitale.
In questi anni seppur in remoto, ho curato molti set visivi per spettacoli live di band e conto di tornare a farlo di persona e viaggiare che è la mia grande passione dopo la musica e l’arte..
Continuo a portare avanti progetti piu’ indipendenti e a sperimentare tantissimo, ho un mio progetto personale di improvvisazione visiva dove invito musicisti o altri artisti in generale a sperimentare con me in un flusso sognante simile ad un sogno lucido, che ho chiamato PURPLE MOON ONEIRONAUTS. Un progetto che ha come scopo delle performance irripetibili e catartiche itineranti dove il luogo di esibizione e le persone sia sul palco che fuori siano coinvolte il piu’ possibile”.
Attualmente Francesca è impegnata in vari progetti sia per video musicali che per set visivi, come il video per Philip Parfitt e una collaborazione con Olivier Manchon (Ulan Bator) per il suo progetto PERMANENT FATAL ERROR.
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