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Intervista a Kento per Rap Presaglia.

Intervista a Kento per Rap Presaglia.

“Primo ama la musica secondo ama la musica
terzo tieni a mente non si offende questa musica
non fare ingabbiare quello che nasce illegale
resta acceso e reggi il peso del bagaglio culturale
mettici la faccia il sangue su ogni traccia
è la tua sola ricchezza e chi disprezza la minaccia”

(Francesco “Kento” Carlo)

 

Venerdi’ 1 giugno 2018, durante la trasmissione di Dal Basso ideata e condotta da Alessio Ramaccioni, per la neonata rubrica Rap Presaglia sul mondo dell’hip hop, Karol Valentino e Lukello hanno intervistato il rapper “kalafricano” Kento, che e’ anche (e questo ci piace molto) attivista sociale e blogger, considerato tra gli artisti più maturi e concreti della scena. Si è esibito in ogni angolo d’Italia e all’estero e ha collaborato con decine di artisti noti ed emergenti, ma soprattutto ha raccolto intorno a sé il consenso di un pubblico vasto ed eterogeneo.

Per chi si fosse perso la diretta di ieri, ecco il link per poter ascoltare il podcast della puntata di Dal Basso, comprensivo dell’intervista (inizia al min. 01.12.40)

https://www.radiocittaperta.it/podcast/dal-basso-con-alessio-ramaccioni-del-01-06-2018/

La carriera solista di Kento inizia con “Sacco o Vanzetti” (2009), in cui rivendica l’eredità del rap combattente degli anni ’90.

Fa parte dei Kalafro, collettivo rap/reggae/folk molto legato alla terra di origine, il cui album “Resistenza Sonora” (2011) è passato alla storia come il primo disco “prodotto dalla mafia”, appunto perché finanziato con i proventi dei beni sequestrati ai boss.

Primo singolo estratto dall'album "Resistenza Sonora"

Nel 2014 si è recato in Palestina nell’ambito di Hip Hop Smash The Wall, progetto (promosso da Assopace Palestina) di collaborazione militante con artisti della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. Da quell’incontro e’ stato realizzato un album, Smash The Wall appunto, con una maratona di quattro giornate presso il Doum Studio di Khaled M., un artista eclettico dei pressi di Gerusalemme Est. Una posse hip hop senza precedenti.

smash the wall

Si sono alternati al microfono Coez, Lucci, Kento e Prisma e i palestinesi Anan Ksym e altri giovani promettenti MC – Al Basha, Younan e Hadi – seguiti dalla label Indipendente fondata dallo stesso Anan a Nazareth; poi Achelous, MC e beatmaker di Ramallah e i ragazzi del crew Sound World dall’Askar Refugee Camp: Jamil, Hamzeh, Razan, Sameh.

La produzione dei beat è stata affidata ad Ice One e Ceri per l’Italia e Ace, Anan Ksym e Yo-Nan per la Palestina, inoltre Khaled M. si è occupato del mixaggio in collaborazione con Ice One, che ha ultimato il lavoro con il mastering. I Writers coinvolti nel progetto – Gojo per l’Italia e Hamza Abu H. da Ramallah, Mosab dalla Striscia di Gaza e Ahmad da Nablus hanno realizzato le rappresentazioni grafiche di ogni traccia (info tratte dal sito http://www.assopacepalestina.org/ ).

In quest’occasione, Kento ha inaugurato il proprio seguitissimo blog sulle pagine del Fatto Quotidiano, dove continua a scrivere di musica, cultura, attualità e politica. Se volete farvi visita, andate al seguente link https://www.ilfattoquotidiano.it/blog/kento/ , troverete tanti articoli interessanti (io li sto leggendo tutti) come quello per esempio che si intitola “Hip-Hop, a Napoli il rap ha core e lingua“.

Durante l’intervista, Kento ha sottolineato il rapporto tra poesia e rap, un rapporto imprenscindibile, in cui ogni termine prende necessariamente spunto dall’altro e si impreziosisce: il rapper ha infatti iniziato un lavoro di ricerca su tale rapporto, che lo vede impegnato come membro del consiglio direttivo della LIPS – Lega Italiana Poetry Slam. Il Poetry Slam è sostanzialmente una gara di poesia in cui diversi poeti leggono sul palco i propri versi e competono tra loro, valutati da una giuria composta estraendo a sorte cinque elementi del pubblico, sotto la direzione dell’Emcee (Master of Cerimony), come dicono in America, mutuando il termine dallo slang Hip Hop.

Sempre nel 2014 vede la luce l’album blues/rap “Radici”, interamente suonato dai Voodoo Brothers, una all-star band alla riscoperta della musica afroamericana dal delta blues degli Anni ‘20 fino ai giorni nostri. Radici si è aggiudicato il Premio Cultura Contro le Mafie, ed è stato indicato dalle più importanti testate di settore come uno degli album più belli dell’anno sia nell’ambito Hip-Hop sia in quello blues (e a ben ragione, io me lo sto ascoltando in sottofondo mentre sto scrivendo).

Nel mese di ottobre 2016 Kento e’ invitato direttamente dal Direttore Artistico Enrico de Angelis a esibirsi sul palco del Teatro Ariston di Sanremo, per la serata finale del Premio Tenco. Kento si è esibito con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo con una rivisitazione rap di due brani di Luigi Tenco.

Nello stesso periodo ha visto la luce il suo ultimo album, Da Sud, in collaborazione con i The Voodoo Brothers. “Si dice che il sud sia un luogo della mente prima che geografico, quindi ‘Da Sud’ significa dal sud dell’Italia, ma anche dagli States dove nasce il blues che ci ha ispirati, ma anche dal basso, insomma, da quello che è periferia” spiega davanti alle telecamere di Fanpage.it.

Durante l’intervista di ieri, Kento ci ha rivelato quale tra le tracce di Sud e’ la sua preferita. Eccola: H.I.P. H.O.P. (Ho Idee Potenti, Ho Obiettivi Precisi). il video è stato inserito dal MEI – Meeting Degli Indipendenti tra i 30 migliori dell’anno.

Kento ha anche scritto un libro, Resistenza Rap (Round Robin Editrice), una cronaca degli anni di viaggi, impegno e musica, il racconto della strada più difficile – ma anche più vera – che porta al palco.

Nel 2017 Kento è diventato il primo rapper italiano a esibirsi sul main stage di Umbria Jazz.

Inoltre è stato premiato da Casa Memoria Impastato a Cinisi, in occasione dell’anniversario dell’uccisione di Peppino.

A dicembre 2017 ha ricevuto un riconoscimento anche da parte dell’ ANPI (Associazione Partigiani) per il lavoro sul ricordo della lotta di Liberazione tramite la sua musica.

Che dire, la sua biografia artistica e’ davvero ricca e avvincente, e la sua musica, mai banale, la si ama sin dal primo ascolto. Ha sicuramente cose da dire e le sa comunicare in modo efficace, a differenza di tanti altri che invece non ti lasciano il segno.

Un saluto da Karol aka Skatena, e lo faccio con l’ultimo singolo di Kento, uscito nel 2018, Kento feat. Dj Fastcut – Mia (Ode alla Cultura Hip-Hop): la sua dichiarazione d’amore all’hip hop, pura poesia.

Tolti i gioielli e vestiti, ti ho vista nuda bella sei più bella di quando ti ho conosciuta memoria che torna, luce tra la folla tu che lasci che ti colga, indiscutibilmente donna testando ogni mio limite alla luce di albe livide lusso e semplicità, radici afro-caraibiche perno su cui gira il disco, pietra su cui costruisco arte e vita insieme, sei piena certezza e rischio più semplicemente mi hai costretto ad imparare che qui ti devi battere o ti devi levare mi hai dato molti sogni e qualche soldo ricordi più profondi, più volte le risorse nel bisogno quattro elementi: terra, acqua, fuoco e aria mia cultura, fai paura a chi ti vuole mercenaria sei nel suono, il movimento, la parola ed il graffito noi due eterni, come verbi coniugati all’infinito“.

 

Pubblicato il: 02/06/2018 da Skatèna