“The Miracle” dei Queen compie 30 anni

22 maggio 1989: esce “The Miracle”, il tredicesimo album in studio dei Queen.

Il disco, uno dei migliori successi nella storia della rock band inglese, nonchè in generale di tutte le produzioni degli anni ’80, svettò nelle classifiche europee e raggiunse la #24 della Billboard 200 negli Stati Uniti.

Inizialmente esso doveva intitolarsi The Invisible Men, e in questo vi era dell’ironia, in quanto i 4 membri dei Queen non si erano fatti vedere per un bel pò in pubblico in quel periodo, e cioè nell’arco di tempo che intercorse tra questo e il precedente album A Kind of Magic. 

Ecco il videoclip ufficiale della terza traccia dell’album, la stupenda title track The Miracle (è tra le preferite di Brian May!), rimasto impresso nella nostra memoria storica musicale perchè in esso i Queen affiancano all’ultima strofa i 4 bambini acconciati a loro immagine e somiglianza.

The Miracle è una canzone di pop rock sontuoso e decorato, un piccolo gioello partorito da Mercury negli ultimi suoi anni di vita, che la scrisse provando alcune melodie con la sua leggendaria Korg M1, tastiera/synth di assoluto riferimento al tempo.

La canzone è un… miracoloso equilibrio fra l’operistico, il pomposo, l’elegante e l’estetizzante. Le progressioni tonali para sinfoniche che sostengono il cantato, di argomento pacifista, vengono squarciate dalle caratteristiche ma sempre sorprendenti aperture armoniche a quattro, otto voci. (metallized)

La copertina dell’album mostra un morphing in cui si vedono le quattro teste dei componenti del gruppo fuse in modo da formarne un’unica.

Come nei precedenti lavori dei Queen, anche in The Miracle è utilizzata dunque l’elettronica. Ma ciò che meglio lo caratterizza è la maggior coesione dei membri del gruppo, sottolineata non solo dal fatto che a partire da questo disco i 4 decisero di accreditare ogni singola traccia a tutta la band (a differenza di quanto avveniva prima, quando le tracks venivano firmate solo da chi effettivamente le aveva composte), ma anche e soprattutto dall’immagine di copertina, in cui i volti dei musicisti sono messi in sequenza con la tecnica del morphing, quasi a formare un volto unico.

Di seguito, l’official video di I Want It All, la canzone in stile hard rock più celebre dell’album e forse anche la più energica e coinvolgente. Composta da Brian May, si dice l’avesse scritta ispirato dal motto preferito della sua seconda moglie Anita Dobson: “I Want It All, and I Want It Now!“. 

Qui, invece, potete vedere la celebre performance dei Queen assieme a Roger Daltrey degli Who, per il concerto tributo a Mercury allo stadio di Wembley nel 1992.