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Ricordando Gaber, “il vate dei cani sciolti”

Ricordando Gaber, “il vate dei cani sciolti”

Ma i cani sciolti
un po’ individualisti
un po’ anarcoidi
sono gli ultimi utopisti
purtroppo non si accontentano
delle elezioni e dei partiti e delle coalizioni
ne hanno pieni i coglioni.
Non ce la fanno a delegare
se non si sentono coinvolti
sono proprio allergici al potere
i cani sciolti.

di Skatèna

Il 25 gennaio 1939 nasceva a Milano Giorgio Gaber – nome d’arte di Giorgio Gaberscik – friulano di origine, attore, cantautore, musicista e intellettuale che attraverso la sua vasta produzione, divisa tra la musica “leggera” e l’impegno politico, ha donato al pubblico un prezioso patrimonio artistico caratterizzato da un pensiero mai scontato e da una voce sempre fuori dal coro.

  • Gaber ci ha insegnato che nel cammino personale di ognuno di noi non esistono traguardi, non esistono verità assolute da abbracciare acriticamente o peggio da farsi consegnare; ci ha avvertito che bisogna diffidare da chi si autoproclama maestro, e bisogna dubitare delle risposte immutabili, perché la realtà è un continuo divenire come la nostra vita. (The Vision)

Per rendergli omaggio, vi propongo l’ascolto de I cani sciolti, canzone facente parte dell’album dal vivo Io come persona pubblicato nel 1994 (è la registrazione dello spettacolo effettuata nel corso della stagione teatrale 1993/1994).

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Pubblicato il: 25/01/2020 da Skatèna