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“La fabbrica di plastica” di Gianluca Grignani

“La fabbrica di plastica” di Gianluca Grignani

ma la fabbrica di plastica
ha una valvola di sfogo nel costato
ed è lì che sono nato 
è da lì che son passato

A metà anni ’90, in un’epoca in cui il britpop la faceva da padrone, Gianluca Grignani andò controcorrente e, con La fabbrica di plastica, fece un piccolo salto indietro rifacendosi ai suoni sporchi del grunge e alla psichedelia, dando vita ad un album di puro rock alternativo, che all’epoca non fu apprezzato, contrariamente al suo primo lavoro Destinazione Paradiso.

Pubblicato il 20 maggio 1996 per la Polygram, contiene 11 tracce per un tripudio di chitarre elettriche, acustiche e a 12 corde, con pezzi rock distorti, melodie acide e testi psichedelici.

In quegli anni trovavo molte difficoltà a fare un certo tipo di musica in Italia. Determinati risultati si potevano ottenere solo a Los Angeles, ad Abbey Road Studios a Londra. La fabbrica di plastica era molto attuale, ma per l’estero” ha affermato Grignani a proposito dell’album.

Il disco, certificato di platino, è stato arrangiato dallo stesso Grignani insieme a Greg Walsh e registrato e mixato tra l’Angelo Studio di Garlasco e gli Abbey Road Studios.

Ad un giornalista che chiese a Grignani se si fosse reso conto di che disco avesse fatto, lui rispose candidamente “…non lo so, io volevo solamente rifare The Bends!…

Di seguito, il videoclip ufficiale della title-track La fabbrica di plastica, la splendida ballata elettro-acustica che apre il disco:

Pubblicato il: 19/05/2019 da Skatèna