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H.R. Giger e la musica: tutte le copertine disegnate da lui

H.R. Giger e la musica: tutte le copertine disegnate da lui

L’arte di Giger al servizio della musica

Qualche tempo fa ho dedicato una puntata della mia trasmissione Stream of Musicness su Radio Città Aperta all’indiscusso maestro dell’arte biomeccanica Hans Rudolf “Ruedi” Giger e alle musiche – che spaziano dal gothic al prog rock, dal punk all’heavy metal – degli album le cui copertine sono state da lui disegnate o che comunque costituiscono suoi artwork.

Molte informazioni, all’epoca, le attinsi dal sito ufficiale di Giger che vi consiglio di visitare: http://www.hrgiger.com/

Giger è stato uno dei maggiori esponenti del surrealismo contemporaneo, nonché padre della biomechanical art, un personaggio sui generis e dalla creatività vulcanica e rivoluzionaria, pittore ma anche scultore versatile e poliedrico. Raggiunse fama mondiale in ambito cinematografico grazie alla sua “creatura” Alien, protagonista dell’omonimo film di Ridley Scott del 1979, che gli valse l’Oscar per gli effetti speciali consacrandolo così al grande pubblico.

Quando Ridley Scott, nel 1978, si imbatté nella sua versione del Necronomicon – un raro documentario su Giger girato da lui stesso assieme a J.J. Wittmer, una ricerca visiva ossessionata nella terra desolata tra la magia nera e i culti dei Grandi Antichi di Lovecraft – forse capì di avere tra le mani lo strumento definitivo per mettere la parola fine alle utopie residue degli anni ’70.

Una visione scura, gelida, allucinata e paranoica del surrealismo, costruita in antitesi programmatica con la psichedelia in Colorama delle copertine degli Yes e dei Pink Floyd.

Ma andiamo alla scoperta delle magnifiche copertine “gigeriane”, non senza citare, prima, due note tratte dal sito ufficiale del “maestro”.

La prima nota è di Jimmy Page e risale al mese di novembre del 1990:

The work of H.R. Giger is immensely powerful. Giger’s amazing cover for Emerson, Lake and Palmer’s album Brain Salad Surgery portrays a Gothic touch that could fit any heavy metal band at any time. Giger’s cover, Koo Koo , for Debbie Harry is tremendously sensual, building on the image she developed as a rock ‘n’ roll Marilyn Monroe long before anyone else tried it. Debbie Harry’s sexuality was hidden rather than blatant and that’s continued here with a fabulous extension of her image”.

La seconda nota è invece dello stesso Giger:

Of the, approximately, 20 records on which my artwork has been seen over the last 30 years, very few were created, specifically, for album covers. The first one, ever, was for a band called Walpurgis in 1969, then Emerson Lake and Palmer’s “Brain Salad Surgery” in 1973, Debbie Harry’s “Koo Koo” in 1981, and a series of “lip” paintings which I made for ELP in 1986, that the group, finally, used on a CD they released in the mid 1990s. The last cover I, actually, painted as a commission was Steve Stevens & the Atomic Playboys in 1989. All the others paintings, including the sculpture used for Carcass’ “Heartwork”, 1993, I made for myself, many years before, which the bands, later, licensed for their own use after seeing them in my books“.

Ed eccole le copertine, che ho elencato in ordine cronologico a seconda dell’anno di uscita degli album, con qualche informazione sulle band musicali e coi relativi link alle musiche caricate su YouTube.

  1. The Shiver, Walpurgis, 1969

Gli Shiver sono un gruppo svizzero di heavy progressive e krautrock.

2. Emerson, Lake and Palmer, Brain Salad Surgery, 1973

Emerson, Lake & Palmer, formatisi nel 1970, hanno costituito uno dei primi e più celebri supergruppi di rock progressive, genere che però a volte non mi entusiasma, specie quando dà vita a lunghe, interminabili e logorroiche suite musicali.

Continuando a spulciare sul sito ufficiale di Giger apprendo che una ricompensa di $10,000 sarà data a chi sa dove si trovano attualmente questi due quadri di fama mondiale, ELP I ed ELP II, realizzati da Giger nel 1973. Pare che i quadri siano stati rubati. Sono stati visti, infatti, l’ultima volta, ad una mostra retrospettiva del 2005 al National Technical Museum di Praga.

3.  Floh de Cologne, Mumien, 1974

I Floh de Cologne erano un gruppo tedesco, attivi dal 1966 al 1983, pionieri del krautrock (un genere di musica che è un mix tra rock ed elettronica).

4. Debbie Harry, The Jam Was Moving, 1981

Vinile 12″ di genere elettronico e dallo stile new wave/funk.

La bellissima e bravissima Debbie Harry, cantante ed attrice statunitense, tra le protagoniste femminili della scena artistica underground della Big Apple degli anni Settanta, dove conobbe il compagno Chris Stein con cui fondò nel 1974 i Blondie, tra le band assidue frequentatrici del CBGB, storico locale newyorkese nel quale hanno suonato tutti i gruppi più importanti del movimento punk/new wave.

 

 

5. Debbie Harry, Koo Koo, 1981

Iconica la copertina di Giger, in cui il volto di Debbie appare trafitto da grossi spilloni. Censurato in Inghilterra per il forte impatto visivo, il disco riuscì comunque a raggiungere la top ten senza grossi mezzi pubblicitari di lancio del prodotto.

Giger ha affermato a proposito di questo artwork:

“Since i had just had an acupuncture treatment from my friend and doctor, paul tobler, the idea of the four needles came to me, in which i saw symbols of the four elements, to be combined with her face”.

Quando conobbe Debbie Harry, Giger fu colpito subito dalla sua bellezza e accettò subito di disegnare dei quadri col volto di una donna così attraente per la copertina del suo album, nonostante non avesse mai ascoltato le sue canzoni.

La Harry ha anche girato due videoclip per due canzoni dell’album Koo Koo e per l’occasione venne truccata da Giger. Eccola durante la produzione del videoclip per il  progetto “Koo Koo” girato in Svizzera. Le foto che seguono sono  state scattate da Chris Stein nel 1981 durante le riprese dei videoclip “Now I Know You Know” e “Backfired“, con l’artwork e la regia di Giger. Giger le dipinse il volto, Debbie fu praticamente un “pezzo vivente” della sua arte.

“For some things he painted on photographs, but for the video he used different stencils and an airbrush and he painted my face. I wore a painted body suit. So, yes, I was airbrushed by Giger!” – Debbie Harry.

6. Island, Pictures, 1977

Gli Island sono un gruppo svizzero di progressive rock eclettico, molto dark, disturbato, percussivo e teatrale.

7. Steve Stevens, Atomic Playboys, 1989

Steve Stevens, chitarrista statunitense classe 1959, iniziò a suonare la chitarra all’età di 7 anni, e successivamente divenne un grande fan del progressive rock, specialmente di gruppi come Emerson, Lake & Palmer e Yes. Nei primi anni ottanta raggiunse la nuova band solista di Billy Idol, ex frontman della punk rock band Generation X.

8. Sacrosanct, Recesses for the Depraved, 1991

I Sacrosanct sono stati una trash metal band dei Paesi Bassi, attivi dal 1988 al 1994.

9. CarcassHeartwork, 1993

Carcass sono una band di Liverpool di grindcore attivi dal 1985. Sono annoverati tra i padri fondatori del loro genere, nonché tra i pionieri del death metal melodico con questo album Heartwork del 1993.

10. Atrocity, Hallucinations, 1990

Gli Atrocity sono una band industrial gothic metal tedesca formatasi a Ludwigsburg, attivi dal 1989. Il gruppo ha iniziato come band death metal band con l’EP Blue Blood del 1989, seguito dall’album Hallucinations. Il loro secondo lavoro, Todessehnsucht contiene la cover di “Arch Angel” dei Death.

11. MagmaAttahk, 1978

I Magma sono un gruppo francese di rock progressivo fondato nel 1969 dal batterista Christian Vander.

Nel loro primo album, i Magma raccontano la storia di un gruppo di persone che fuggono da una Terra destinata all’annientamento per stabilirsi sul pianeta Kobaïa. In seguito, sorgono dei conflitti quando i kobaiani (discendenti dei primi colonizzatori) incontrano altri rifugiati terrestri. Vander ha inventato una lingua artificiale, il kobaiano, nella quale sono scritti la maggior parte dei testi. Gli album successivi raccontano altre storie, ambientate in tempi più antichi; il kobaiano resta comunque parte integrante della musica.

12)  Dead Kennedys, Frankenchrist, 1985

Frankenchrist è il terzo album in studio della leggenadaria punk band di San Francisco Dead Kennedys capitanati dall’ancor più leggendario Jello Biafra (Eric Boucher), pubblicato nel 1985 per la label Alternative Tentacles.

13)  Danzig III, How the Gods Kill, 1992

I Danzig sono un gruppo musicale heavy metal statunitense formato nel 1987 da Glenn Danzig, ex membro dei Misfits.

 

14. Celtic FrostTo Mega Therion, 1985

COVER ART: Work No. 324, “Satan I” ©1977 H.R. Giger

I Celtic Frost sono stati un gruppo heavy metal di Zurigo, nato nel 1984.

Ebbero influenza su numerosi gruppi di metal estremo, in particolare black, death e gothic metal. Con la loro musica, difficile da etichettare per via anche di influenze esterne all’heavy metal, come glam rock, art rock, pop e classica, hanno dato vita al genere dell’avantgarde metal, specialmente con la pubblicazione dell’album Into the Pandemonium.

15. Pankow, Freedom for the Slaves, 1987

I Pankow sono di Firenze e sono nati nel 1979. La loro musica è un misto di electro e industrial. Hanno acquisito notorietà in Europa e negli Usa dopo un importante tour mondiale. Come spesso accade, i loro meriti sono stati riconosciuti prima all’estero che in Italia. Questo avvenne anche perché i loro testi sono stati scritti in inglese e in tedesco.

 

16. Triptykon, Melana Chasmata, 2014

I Triptykon sono una band heavy metal ed avantgarde svizzera formatasi nel 2008. Come i Celtic Frost nacquero dalle ceneri degli Hellhammer, così i Triptykon nacquero da quelle dei Celtic Frost.

Il nostro viaggio tra le cover gigeriane volge al termine, ma non senza aver ricordato uno degli oggetti simbolo del nu metal anni Novanta: l’asta/scultura che fa da supporto per il microfono di Jonathan Davis, frontman dei Korn, realizzata ovviamente da… Giger!

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Korn during Rock am Ring at Nürburgring, Nürburg, Rheinland-Pfalz, Germany on 2022-06-05, Photo: Sven Mandel. Fonte: Korn – 2022156201619 2022-06-05 Rock am Ring – Sven – 1D X MK II – 2349 – B70I4208 – Jonathan Davis – Wikipedia

Inizialmente l’asta fu pensata nella forma di un serpente, alla  fine Giger decise di raffigurare una donna biomeccanica, ma dalle forme sinuose ed allo stesso tempo austere: il giusto connubio rappresentativo di un genere, il nu metal, che tanto ha spopolato quando io ero adolescente.


Fonte immagine in evidenza: https://www.flickr.com/photos/arselectronica/9259163693

HR Giger at Work (1978) | Image showing HR Giger at Work in … | Flickr

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Autore: Ars Electronica 

 

 

 

Pubblicato il: 05/02/2024 da Skatèna