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CHAMELEON con DOMENICO MIZZU

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Dave Gahan: “Con Violator diventammo la più grande band elettronica del mondo”

Dave Gahan: “Con Violator diventammo la più grande band elettronica del mondo”

All I ever wanted

All I ever needed

Is here in my arms

Settimo album dei Depeche Mode, pubblicato il 19 marzo 1990 dalla Mute in UK e dalla Sire negli Usa, Violator é il disco che lanciò definitivamente il gruppo nell’olimpo delle star del rock internazionale, grazie soprattutto ai singoli Personal Jesus ed Enjoy the Silence.

  • Violator ha segnato la svolta definitiva per Dave Gahan, Martin Gore, Alan Wilder e Andy Fletcher. (Rolling Stone)

When we were making Violator, even though we had no idea what the success of that album was going to be after we released it, there was definitely a feeling of breaking new ground. – Dave Gahan, Under the Radar, 2009

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Dave Gahan at the O2 Arena in London, during Depeche Mode’s “Tour of the Universe”, 15th December 2009 (fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Dave_Gahan_of_Depeche_Mode_O2_15_12_09_1.JPG),

Registrato tra Milano, New York, Londra ed infine Gjerlev, un piccolo paese della Danimarca (quale luogo migliore per dare alla luce un brano come Enjoy the Silence?), l’album, co-prodotto dai Depeche Mode e da Flood, divenne subito un grande successo commerciale.

Personal Jesus venne invece sfornata in quella città del divertimento e degli eccessi che era Milano alla fine degli anni Ottanta.

Violator ha rappresentato l’apice del divertimento. Il periodo in cui noi quattro ci siamo divertiti di più. Non ho idea di come siamo riusciti a completarlo, eravamo fuori quasi tutte le notti. – Dave Gaham in un’intervista a Rolling Stone. 

 

Hai presente le percussioni di Personal Jesus? Quelli non sono altro che dei passi pesanti con gli scarponi registrati su una tromba delle scale dello studio. Una di quelle piccole che portava al quarto piano. Quei “TUM TUM” non sono di una batteria, è proprio qualcuno che batte per terra. Loro hanno campionato il suono e l’hanno ripetuto come fosse una drum machine. Hanno sperimentato tanto, è stato un grande disco di ricerca. (Carmelo La Bionda, produttore che insieme a suo fratello Michelangelo gestiva e deteneva i Logic Studios di Milano all’epoca)

Oscillando tra sonorità blues, dark, new wave ed electro, Violator si pone come il coronamento dei “massimi eredi dei Kraftwerk, in quanto con esso la band riuscì a realizzare una

  • compenetrazione totale tra elettronica e strumenti “suonati” (principalmente chitarre), talmente capillare da non permettere quasi di distinguere dove iniziasse il lavoro del computer e dove finisse l’intervento del musicista (Storia della Musica)

dettando legge per generi quali la dance e la house music dell’epoca.

La copertina di Violator

Presentate da una copertina dall’artwork floreale rosso sangue su sfondo cupo, che già suggerisce inquietudine, le canzoni trattano tematiche prevalentemente heavy, dalla colpa, alla religione, dal sesso al nichilismo, dalla misantropia alla droga, tra l’atro tutte ritenute da Martin Gore una rappresentazione realistica della vita.

Tracklist

  • World In My Eyes
  • Sweetest Perfection
  • Personal Jesus
  • Halo
  • Waiting For The Night
  • Enjoy The Silence
  • Policy Of Truth
  • Blue Dress
  • Clean

Fonte immagine in evidenza: https://denaflows.com/galerias-de-fotos-de-conciertos/d/depeche-mode/

Pubblicato il: 19/03/2023 da Skatèna