Il mio canto libero, tra le vette creative di Battisti / Mogol | La Bottega del Forno 5-12-22

Si apre Bottega per l’ultimo mese dell’anno, non si esaurisce la lista dei grandi prodotti artistici del 1972. Si inizia come sempre con il cinema: la rubrica Visti in prima visione  curata dal nostro esperto cinefilo Marcello Gerardi si occupa di Calore-Heat pellicola di Paul Morrissey, discepolo di Andy Warhol che con questo capitolo cinematografico chiude la trilogia iniziata con Flesh e proseguita con Trash. Il film è impreziosito dalla colonna sonora di John Cale, vecchia conoscenza di Warhol sin dai tempi dei Velvet Underground.

Per la musica italiana di cinquant’anni fa, spazio a Il mio canto libero, uno degli album più significativi di Lucio Battisti,ricco di grandi canzoni, che spesso sfuggono alla logica imperante del brano da 3-minuti-3 per elevarsi a composizioni a più ampio respiro in cui il binomio Mogol-Battisti raggiunge le vette artistiche; l’album non sfuggì all’attenzione persino di David Bowie, che scelse un brano di questo disco per farne la versione in inglese, affidandola poi al fido compare Mick Ronson.

Il resto della scaletta non è certo da meno, con gli album usciti a fine ’72 ad opera di artisti del calibro di Gentle Giant, War, Urriah Heep e War. Non mancherà l’inevitabile spazio dedicato al Natale, con un insospettabile Johnny Cash alle prese col repertorio tradizionale, riletto in versione Country.

RCA, Radio Città Aperta – #ResistenzaCulturaleAttiva

LA BOTTEGA DEL FORNO con Fabrizio Forno
Ogni lunedì dalle 14 alle 16

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