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I 40 anni di Blade Runner: quando è il cyborg ad essere “più umano degli umani”

I 40 anni di Blade Runner: quando è il cyborg ad essere “più umano degli umani”

E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia… 

Blade Runner del regista inglese Ridley Scott, tra i cult movie di genere fantascientifico/noir più intriganti di sempre, ha compiuto 40 anni: uscì nelle sale cinematografiche statunitensi il 25 giugno 1982 e tra gli interpreti figurano Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, Edward James Olmos e Daryl Hannah.

Il lungometraggio, un vero e proprio classico dello sci-fi, ottenne 2 nomination ai premi Oscar, 1 nomination ai premi Golden Globe, 1 nomination ai premi Nastri d’Argento e 5 nomination ai premi BAFTA.

Ambientato nel 2019 in una Los Angeles distopica e allo stesso tempo claustrofobica, Blade Runner è liberamente ispirato al romanzo del 1968 Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?) di Philip K. Dick, morto appena tre mesi prima della sua uscita al cinema.

Trama (da trailerita.com)

Rick Deckard è un ex poliziotto del L.A.P.D. (Los Angeles Police Department) richiamato forzatamente in servizio quando un gruppo di sofisticati androidi Nexus 6 (replicanti o “lavori in pelle”) fugge dalle colonie Extra-Mondo e torna clandestinamente sulla Terra. Quello che essi cercano è il loro costruttore, “colpevole” di averli dotati di un aspetto umano e capacità fisiche superiori, ma di una vita molto breve. La caccia di Deckard sarà violenta e serrata, resa più complessa dalla presenza di Rachael, un particolarissimo tipo sperimentale di replicante, femminile quanto e forse più di una donna autentica. Non senza fatica e sofferenza, i Nexus 6 saranno ” ritirati” uno dopo l’altro fino allo scontro finale tra il poliziotto e l’elemento alfa del gruppo, l’angelico demone Roy Batty

  • Fantascienza, noir, visionario come un fumetto di Moebius e attraversato dal dubbio ontologico riguardo la realtà e l’identità caratteristico di Philip K. Dick, questi i quattro elementi cui si aggiunge la quintessenza della regia di Scott, della musica di Vangelis e degli effetti speciali di Trumbull, che fanno di Blade Runner un capolavoro della storia del cinema. (My Movies)

Girato nel 1981, Blade Runner continua ancor oggi ad incantare chiunque per il modo impeccabile con cui fu confezionata una delle ambientazioni più suggestive e influenti di sempre:

manuale visivo per ogni distopia successiva, è indubbio che l’e(ste)tica cyberpunk gli sia debitrice, così come buona parte dell’iconografia videoclippara della Mtv Generation… (Wired)

Indimenticabile anche la colonna sonora, “maestosa e senza tempo“, opera dell’immenso compositore greco recentemente scomparso all’età di 79 anni, Vangelis, che come al solito ha prediletto l’uso dei sintetizzatori, contribuendo a rendere ancora più cyborg l’atmosfera del film.

Nel film, quando gli ingegneri genetici della Tyrell Corporation avevano progettato i replicanti Nexus 6, nella convinzione che col tempo avrebbero sviluppato delle proprie ed autonome emozioni, li avevano dotati di una sorta di meccanismo di autodistruzione a tempo, come se avessero in pratica un termine di scadenza della durata di quattro anni, e al fine di assicurare loro una più efficiente stabilità mentale, avevano innestato ricordi fittizi di un’infanzia ovviamente mai vissuta.

  • È proprio attraverso l’emozione — spia atavica dell’umanità — che l’androide viene controllato, separato e riconosciuto come Altro, identificato e destinato ad un unico scopo: quello di servire l’uomo. La mancanza di un vissuto tradisce le reazioni emotive dei replicanti, che per mimesis riflettono l’umano replicandolo, appunto, nei suoi atteggiamenti, bisogni e desideri. (NPC Magazine)

Fonte immagine in evidenza: https://www.superguidatv.it/dettaglio-film/film-blade-runner-cast-trama/MV1083/


 

Pubblicato il: 24/11/2022 da Skatèna