ALKORD OSPITI A MELTINGPOT
Nella puntata di mercoledì 22 ottobre, abbiamo avuto l’onore di aver ospitato a MeltingPot Alberto Capelli, chitarrista, compositore e fondatore degli Alkord, ensemble attivo da oltre vent’anni e autore di un percorso unico tra jazz, flamenco, rock e musica classica. Con lui abbiamo parlato di Opera Viva, il nuovo album pubblicato da Brutture Moderne, un disco che unisce ricerca musicale, etica e poesia.
Il titolo stesso, Opera Viva, nasce da una metafora marina: “È la parte dello scafo che vive sotto la linea di galleggiamento, a contatto diretto con il mare” racconta Capelli. Un’immagine che diventa anche riflessione sulla vita, sui migranti, sui naufragi del nostro tempo: “Questa contrapposizione tra ‘opera viva’ e ‘opera morta’ dice molto su chi vive davvero a contatto con il mondo e chi invece galleggia in superficie.”
Registrato al Duna Studio di Andrea Scardovi, il disco segna anche il ritorno alla chitarra elettrica per Capelli, che racconta di aver voluto “tirare fuori la parte più antica” di sé, quella cresciuta con Hendrix e i King Crimson.
L’ensemble rimane lo stesso nucleo affiatato di sempre: musicisti provenienti da mondi diversi — jazz, classica, rock — uniti da una lunga amicizia e da una visione comune.
“Siamo insieme da più di vent’anni, e questo è un privilegio raro. Abbiamo trovato una sintonia umana ancora prima che musicale.”
L’album, interamente strumentale, si apre con Boletín Scholar, brano dedicato a un ragazzo marocchino trovato annegato con la sua pagella cucita nella giacca: una storia vera, simbolo di speranza e tragedia.
Tra i momenti più intensi, Wormhole — il brano che abbiamo ascoltato in puntata insieme a Chorito — in cui la chitarra distorta si intreccia agli archi in un viaggio tra blues e cosmologia. “È un pezzo che attraversa tutte le 12 tonalità, come fossero galassie collegate da un tunnel spazio-temporale”, spiega Capelli.
Per gli Alkord la musica resta un campo di esplorazione e conoscenza, in dialogo costante con filosofia, letteratura e vita quotidiana. “La musica da sola non basta: acquista senso quando si collega all’etica, alla poesia, alla ricerca umana.”
Gli Alkord saranno presto dal vivo: la prima data annunciata è il 30 gennaio al Torrione Jazz Club di Ferrara.
Un’occasione per immergersi ancora una volta nell’“opera viva” di un progetto che continua a navigare controcorrente, in ascolto profondo del mondo e delle sue maree.
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