Manifestazioni 3 ottobre – L’Italia scende in piazza dalla parte della Flottilla e della Palestina
Più di 2 milioni di persone sono scese in piazza. Le mobilitazioni nazionali indette da USB,CGIL, CUB e SGB, insieme allo sciopero generale hanno dimostrato per la seconda volta la vicinanza alla causa palestinese del popolo italiano.
di Eugenio Fofi
3 ottobre – Grande partecipazione alle mobilitazioni a seguito dell’arresto illegale della Flottilla da parte di Israele. Dopo le manifestazioni nate spontaneamente con l’arrivo delle prime immagini nella sera del 30 settembre, la mobilitazione nazionale e lo sciopero generale di ieri non potevano essere da meno. Secondo i sindacati di base USB, CUB, SGB e alla CGIL, più di 2 milioni di persone sono scese in piazza in oltre 1000 città italiane. 300 mila erano le persone a Roma, dove si è registrato il picco di partecipazione, ma è stata proprio la diffusione in tutta la penisola a dimostrare che l’Italia intera era con la Palestina e con la Flottilla, contro le politiche e le azioni illegali e criminali di Israele.
Sono stati bloccati luoghi di collegamento come la stazione di Termini a Roma, la tangenziale di Milano, le autostrade a Pisa e Bologna, l’aeroporto di Pisa, la stazione centrale di Catania e alcuni manifestanti hanno raggiunto anche la sede di Leonardo a Torino. Simboli da un lato della voglia di “bloccare tutto”, dall’altro di far sentire il proprio grido a chi con Israele ha accordi che permettono di continuare il genocidio dei palestinesi.
Non sono mancate le lamentele da parte del governo, forti dell’illegittimità dello sciopero dichiarata dalla Commissione di Garanzia perché “in violazione dell’obbligo legale di preavviso, previsto dalla Legge 146/90”. Salvini ha parlato di guerra politica e si auspica che le forze dell’ordine abbiano «identificato queste persone che hanno interrotto un pubblico servizio lasciando a piedi milioni di italiani». Subito però smentito da Piantedosi che svicola il discorso «non guerra politica, ma appello alla rivolta. Noi [del governo] siamo soddisfatti che i temi che vengono portati in piazza non sono quelli dell’occupazione, non sono quelli economici».
Ma “ Palestina libera” e “blocchiamo tutto” sono le parole che hanno viaggiato per lo stivale e che si sentiranno sempre di più nella mobilitazione di oggi, che si prospetta ancora più partecipata.
Pubblicato il: 04/10/2025 da Alessio Ramaccioni