Il giorno della locusta
Visti in prima visione, la rubrica curata dal nostro esperto cinefilo Marcello Gerardi, si occupa di Il giorno della locusta di John Schlesinger





Hollywood, anni trenta. Il sottobosco della mecca del cinema, visto attraverso gli occhi di Tod Hackett, (William Atherson) un giovane scenografo che lavora sul set di un film che sembra profetico, Waterloo (infatti durante la lavorazione ci saranno clamorosi e scenografici crolli). Un compassato ragioniere, taciturno e complessato, Homer (Donald Sutherland) si innamora di una inquieta attricetta di terz’ordine, Faye (Karen Black), che si mette con lui solamente per cercare protezione, e di cui anche Tod si invaghisce. Finale apocalittico: Homer ucciderà per rabbia un bambino e sarà linciato dalla folla in tumulto: sullo sfondo, un incendio di Los Angeles, che Tod aveva raffigurato in un lugubre quadro. Visionario ed inquietante nell’ultima parte, il film soffre di irresolutezza ed inutili lungaggini. Perde del tutto l’ironia del romanzo di Nathanael West, da cui è tratto: non è nelle corde di Schlesinger, nato con il “free cinema”, sociale e descrittivo, e portatore di una concezione tendenzialmente tragica del racconto filmico.
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