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CONDUZIONI MUSICALI IN RANDOM MANIA

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Quando il coreografo di Michael Jackson insegnò a ballare “They Don’t Care About Us” ai detenuti filippini

Quando il coreografo di Michael Jackson insegnò a ballare “They Don’t Care About Us” ai detenuti filippini

All I want to say is that
They don’t really care about us

Il 25 giugno 2009, mentre si trovava nella sua casa di Holmby Hills a Los Angeles, Michael Jackson aka The King of Pop morì in seguito ad un attacco cardiaco provocato da un’intossicazione da propofol, a meno di tre settimane dall’inizio dei suoi concerti a Londra.

Il 29 agosto 2009, data in cui Michael Jackson avrebbe compiuto 51 anni, un gruppo di circa 14 mila fans si radunò a Città del Messico per ballare la storica coreografia di Thriller, dando così vita al più grande flash mob della storia.
 

E a proposito di coreografie, sicuramente qualcuno di voi ricorderà i detenuti filippini del carcere di massima sicurezza Cebu Provincial Detention and Rehabilitation Center che nel 2007 organizzarono spontaneamente, nel cortile della struttura, una grande coreografia sulle note di Thriller

Il filmato caricato su Youtube fece velocemente il giro del Web, diventando una delle clip più cliccate al mondo.

In occasione dell’edizione in DVD e Blue Ray del film “This is it“, lo storico coreografo di Jackson, Travis Payne, insieme a due dei suoi ballerini, Daniel Celebre e Dres Reid, si recarono a gennaio 2010 presso quello stesso carcere, per offrire agli stessi detenuti un’altra grande possibilità: registrare un’altra coreografia, questa volta sulle note di “They Don’t Care About Us” e con lo stesso staff che era solito lavorare con Michael Jackson.

Alcune immagini tratte dal video:

SonyPicturesDVD / YouTube

SonyPicturesDVD / YouTube

Il direttore di quel carcere, Gil Macato, disse che si trattava di una forma di riabilitazione per i detenuti, soprattutto perché non c’erano dei servizi di rieducazione disponibili.

SonyPicturesDVD / YouTube

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Quanto alla canzone They Don’t Care About Us, scritta e interpretata da Jackson, fu estratta il 31 marzo 1996 come quinto singolo dall’album HIStory: Past, Present and Future – Book I del 1995.

Ecco il video originale di They Don’t Care About Us (brasilian version):

Il videoclip del brano venne diretto dal regista Spike Lee. Nella versione originale, Jackson cantava in una prigione degli Stati Uniti, ma MTV ed altre reti musicali decisero di eliminarlo dalle loro playlist perché mostrava scene di violenza.

Jackson e Spike Lee decisero di realizzare allora un’altra versione del video, girandolo questa volta nel quartiere di Pelourinho a Salvador da Bahia e nella favela di Santa Marta a Rio de Janeiro in Brasile.

Le riprese risultarono problematiche: le autorità statali cercarono, anche se invano, di bloccare le registrazioni. Ronaldo Cezar Coelho, all’epoca ministro brasiliano per l’economia e il turismo, chiese i diritti per la modifica delle immagini facendo la seguente dichiarazione: “Non vedo il motivo per cui dovremmo appoggiare i video che non contribuiscono in nessun modo a riabilitare l’immagine del Brasile”. Le preoccupazioni delle autorità provenivano soprattutto dal fatto che il Brasile era candidato ad ospitare i Giochi olimpici del 2004 e le immagini che mostravano povertà e abusi dei diritti umani avrebbero potuto precludere l’elezione. Un giudice bloccò le riprese, ma un ordine successivo dell’autorità giudiziaria annullò tale decisione.

Durante le riprese migliaia di persone oltrepassarono la sicurezza e una fan di Jackson riuscì ad avvicinarglisi e ad abbracciarlo, causando in questo modo la caduta di entrambi. Tale scena è stata lasciata nel videoclip. 

Spike Lee disse che per garantire l’incolumità di Jackson, fu necessario parlare con il boss della droga Marcinho perché la polizia brasiliana si rifiutava di scalare le colline della baraccopoli. Kátia Lund, regista brasiliana che all’epoca lavorava per Lee, venne inviata a parlare con Marcinho e a negoziare per ottenere protezione. Ella affermò: “non ho conosciuto Marcinho. Mi ha mandato un messaggio facendomi sapere che se avessimo deciso di realizzare il video con Michael (nella favela di Santa Marta), avremmo potuto posare 1 milione di dollari per strada e la nostra attrezzatura cinematografica, e nessuno l’avrebbe toccata“. 

Pubblicato il: 25/06/2019 da Skatèna