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Buon compleanno Alex Van Halen!

Buon compleanno Alex Van Halen!

Oggi spegne 66 candeline Alexander Arthur “Alex” van Halen, batterista olandese naturalizzato statunitense, membro fondatore, assieme al fratello Eddie, dei Van Halen.

Nato ad Amsterdam l’8 maggio 1953, egli si trasferì con la sua famiglia a Nimega, cittadina della provincia della Gheldria, a pochi chilometri dalla Germania, per poi stabilirsi definitivamente a Pasadena, in California. 

Da piccoli, Alex e suo fratello Eddie suonavano, rispettivamente, la chitarra e la batteria. Ben presto, i due invertirono gli strumenti, per cui Eddie si diede alla chitarra ed Alex alla batteria, e cominciarono così a suonare in vari gruppi, fino a quando nel 1972 formarono i Mammoth, con Alex alla batteria, Eddie alla chitarra e alla voce e Mark Stone al basso. Nel giro di due anni, con l’arrivo del bassista Michael Anthony, Eddie lasciò le parti vocali a David Lee Roth. A causa di omonimia con un’altra band, i quattro decisero di chiamarsi Van Halen. In seguito, la fama della band si consolidò con Sammy Hagar alla voce. Il gruppo si sciolse momentaneamente sul fine degli anni novanta, e nei primi anni duemila si riunirono, seppur senza mai ottenere i riscontri di pubblico dei decenni precedenti. 

Festeggiamo Alex proponendovi l’ascolto di due hit dei Van Halen: Runnin’ With The Devil e Jump, e poi raccontandovi per sommicapi la storia del gruppo. 

Van Halen hanno da subito dettato legge nell’hard & heavy contribuendo alla nascita di molti gruppi heavy metal (la tecnica di Eddie van Halen infatti ispirò vari chitarristi del genere) .

Nonostante avessero attraversato vari cambi di formazione nel corso della loro carriera, sono sempre riusciti a mantenere un’alta popolarità e ad essere amatissimi dai loro fans, vendendo milioni di dischi.

Quando, nel 1977, il movimento punk la faceva da padrone, i Van Halen ebbero l’ardire di riproporre tutto ciò che il classic rock aveva rappresentato in passato, per cui, quando uscì Runnin’ With The Devil, la prima traccia del loro album di debutto, tutta quella rivoluzione propugnata dal punk venne fatta fuori in un batter d’occhio. Gene Simmons dei Kiss, che li aveva visti suonare in un locale di Los Angeles, restando folgorato dalla loro performance, in particolare dallo stile chitarristico di Eddie, decise di trovar loro una label che potesse valorizzare il loro talento. E la prima casa discografica ad accoglierli fu la Warner Bros, che mise sul mercato il loro primo album omonimo Van Halen. La critica li definì delle mere copie di gruppi quali Deep Purple e Led Zeppelin, ma nonostante ciò, la loro musica svettò nelle classifiche. 

Lo stile di Eddie sembrava rifarsi al sacro trittico Page/Blackmore/Beck, ma per sua stessa ammissione, sue principali muse ispiratrici furono la leggendaria slow hand (“credo di aver davvero perso le dita sugli spartiti di Clapton“) e Brian May dei Queen, col quale ultimo aveva in comune il fatto di essersi costruito il proprio strumento da solo. La mitica chitarra di Eddie Van Halen, la Frankenstrat, presto divenne il simbolo della band, e con essa Eddie divenne maestro indiscusso della tecnica del tapping

La Warner Bros decise poi di investire su un secondo album,Van Halen II, che consacrò la band come new best thing del panorama hard&heavy internazionale.

Verso il finire del 1979, i Van Halen iniziarono a registrare il loro terzo album Women And Children First, e in contemporanea Eddie perfezionò la tecnica del tapping. Tra gli album successivamente sfornati dal gruppo, ricordiamo Fair Warning e Diver Down, durante le registrazioni del quale iniziarono ad emergere dei dissidi interni tra i membri della band, specialmente a causa delle personalità dominanti di Eddie e Diamond Dave. Arrivò poi l’album 1984, contenente il loro successo commerciale hard pop rock Jump, finito ovviamente in heavy rotation su MTV.

Ma dopo quello sfavillante successo, iniziò inesorabile la parabola discendente dei Van Halen, il tutto acuito dalla decisione di Roth di abbandonare il gruppo per intraprendere la carriera solista. Roth fu così rimpiazzato dall’ex Montrose Sammy Hagar

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Il gruppo, rinominatosi Van Hagar, diede vita ad un nuovo album, 5150, che raggiunse la prima posizione delle classifiche statunitensi. L’album successivo, OU81, fu pubblicato nel 1988 e dedicato al padre di Eddie e Alex, ma fu il primo loro album a non entusiasmare fan e critica. Il terzo album scritto in compagnia di Hagar, For Unlawful Carnal Knowledge (conosciuto anche come F.U.C.K.) fece vincere un Grammy per il migliore album hard rock e il premio per il video dell’anno da parte di MTV per il singolo Right Now.

Dopo la pubblicazione del primo deludente live della band, nel 1995 fu pubblicato Balance, l’ultimo album del periodo con Hagar. Le dissidie interne al gruppo crebbero fino a quando avvenne la rottura definitiva l’anno successivo, durante la registrazione di due nuovi brani destinati alla colonna sonora del film Twister, che culminarono nell’esclusione di Hagar dalla band. 

I Van Halen tentarono di richiamare David Lee Roth per la pubblicazione di un Greatest Hits ed un eventuale reunion tour. La carriera dell’ex Diamond Dave era all’epoca allo sbando, tanto che il cantante se la prese anche coi Nirvana: “dopo Cobain il divertimento non è più stato divertente” aveva affermato. Il tentativo, tuttavia, fallì e l’ex Extreme Gary Cherone divenne il terzo cantante del gruppo, col quale si diede vita all’album Van Halen III. Poco dopo, Eddie scoprì di avere un tumore e il gruppo si sciolse. Nel 2003 ritornò Sammy Hagar, richiamato per pubblicare The Best of Both Worlds. L’anno seguente, i Van Halen ripartirono per un tour, alla cui fine Hagar andò via per sempre dalla band. Nel 2006 Michael Anthony fu rimpiazzato dal figlio di Eddie, Wolfang. Per festeggiare l’inserimento nella Hall Of Fame, nel 2007 venne annunciato un reunion tour con David Lee Roth, che si ritrovava così ad essere il cantante dei Van Halen dopo 22 anni dalla sua ultima esibizione nella band. Nel 2012 uscì A Different Kind of Truth. Da ultimo, il 31 marzo 2015 è stato pubblicato Tokyo Dome Live in Concert, il primo album dal vivo ufficiale con David Lee Roth alla voce.

 

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Pubblicato il: 08/05/2019 da Skatèna