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07/05/2025 – MELTING POT con RICCARDO PURE RANKING

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Podcast della puntata numero 19 di MeltingPot, trasmissione a cura di Riccardo PureRanking in onda tutti i mercoledì dalle ore 20:00 alle 21:30 ed in replica il sabato dalle ore 19:00 alle 21:30.

In questo episodio:
Ancora morti sul lavoro:
A Milano un operaio di 24 anni è caduto da un ponteggio morendo sul colpo. A Capriano è stato investito da un tir nella sede DHL che era in pensione ma costretto ad arrotondare. Napoli un operaio di 47 anni è morto in un cantiere ed era senza contratto. Un altro operaio di 58 anni è morto in un incidente sul lavoro, nello stabilimento metalmeccanico “Aristoncavi” di Brendola (Vicenza). el primo trimestre sono stati denunciati all’Inps 205 morti sul lavoro a causa del forte incremento dei decessi per infortuni in itinere con un aumento dell’8,37% sul 2024: è quanto emerge dai dati Inail sulle denunce sugli infortuni sul lavoro.

Gaza:
Salgono ad almeno trentuno le persone uccise a seguito degli attacchi israeliani contro la Striscia di Gaza.Lo riporta l’emittente televisiva Al Jazeera sul suo sito. L’esercito israeliano continua da giorni a portare avanti i suoi attacchi. L’ultimo è stato sferrato contro il campo profughi di Bureij, dove cinque persone sono state uccise.Secondo una fonte medica, i morti sarebbero almeno sette.

Il 6 maggio è stato l’Overshoot day italiano:
come segnalato dal Global Footprint Network, ovvero il giorno in cui l’Italia ha esaurito tutte le risorse naturali dell’anno e quindi va a debito cominciando a usare le risorse dell’anno prossimo. Se tutta l’umanità consumasse come gli italiani sarebbero necessari 3 pianeti terra.Con i nostri stessi livelli di consumo di energia, acqua, cibo e altre risorse sarebbero esaurite già tutte le risorse naturali rinnovabili a disposizione per l’intero anno a livello globale. Dopo questa data, si entra in una fase di “debito ecologico”, consumando più di quanto il Pianeta sia in grado di rigenerare e intaccando le risorse future e di conseguenza degradando e danneggiando gli ecosistemi.

Migranti:
I detenuti del centro per immigrati Bluebonnet, nella cittadina di Anson, in Texas, hanno inviato un messaggio di SOS al mondo esterno, non appena si sono accorti che il drone dei giornalisti sorvolava la prigione. I 31 uomini che erano nel campo di calcio hanno composto le lettere del messaggio. Dieci giorni fa decine di detenuti venezuelani del centro avevano ricevuto notifiche da funzionari dell’immigrazione che li accusavano di essere membri della gang venezuelana Tren de Aragua e di essere soggetti a espulsione ai sensi di una legge del tempo di guerra.  La Corte Suprema ha bloccato temporaneamente le loro espulsioni. Si è trattato di una tregua ma potrebbero in seguito rischiare ancora di essere trasferiti al CECOT, il famigerato carcere di massima sicurezza di El Salvador, dove l’amministrazione Trump ha già trasferito almeno 137 venezuelani.

India e Pakistan tornano le armi:
Un attacco missilistico indiano contro presunti obiettivi terroristici in territorio pakistano ha riaperto uno dei conflitti più antichi e delicati del panorama geopolitico globale: quello tra India e Pakistan nella regione contesa del Kashmir. L’azione, ribattezzata da Nuova Delhi come “Operazione Sindoor”, ha avuto luogo nella notte tra martedì 6 e mercoledì 7 maggio, causando almeno 26 morti e più di 40 feriti, stando ai dati resi noti da Islamabad (la capitale del Pakistan). Il governo indiano ha giustificato l’offensiva come risposta a un attentato terroristico avvenuto il 22 aprile nel Kashmir indiano, in cui sono rimaste uccise 26 persone.

Il festival BURST in Olanda:
In un’epoca in cui ogni esperienza finisce filtrata da uno schermo, c’è chi osa fare qualcosa di diverso. BURST, uno degli eventi più attesi del Kingsland Day ad Amsterdam che si è tenuto lo scorso 26 aprile, ha lanciato una sfida diventata già virale: niente telefoni sulla pista da ballo. Nessun selfie, nessuna storia Instagram, solo musica e divertimento. Organizzato da Loveland, colosso degli eventi nei Paesi Bassi, BURST ha deciso di puntare tutto sull’autenticità, adottando la politica no-phone già sperimentata con successo da progetti internazionali come il Cercle a Città del Messico. L’idea è semplice: vivere la musica in modo totale, senza interruzioni, senza distrazioni, senza schermi tra sé e l’esperienza.

L’intervista:
L’ospite della puntata numero 19 di MeltingPot è la cantautrice, classe 1990, AMANDA che ama contaminare il suo lato Pop con sfumature R&B, Soul, Rap e Rock e ci ha presentato il suo ultimo singolo Deja Vu.

La playlist:
Clip tratta dal film C’era una volta in America – Sono andato al letto presto

Keith & Tex – She’s Gone
Dennis Brown Dillinger – Here I Come Again Flat Foot Husting Mix
CONFLICT & Benjamin Zephaniah – Cut The Crap

Joe Armon Jones – Another Place
Ricche le Mura – Mani di sole
Krypy – Fear of Heights

Intervista Amanda
Amanda – DèJà vu

EGreen – Tanti
Aesop Rock – Send Help
Turnstile – Seein’ Stars/Birds
Pantera – 25 Years

Niall Devaney – Rise of the Machines
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