Ci lascia a 76 anni Ozzy Osbourne: con lui muore una parte di noi (e del metal)
Addio a Ozzy Osbourne: il carismatico “padrino dell’heavy metal” è morto a 76 anni.
Da tempo era afflitto dal morbo di Parkinson.
I suoi cari hanno annunciato la sua dipartita con una nota:
«Se n’è andato circondato dall’amore».
Fu uno dei primi pezzi che imparai a suonare con la chitarra quando ero ragazza: è in tonalità di Mi minore (E minor pentatonic) e si basa quasi esclusivamente su power chord (quinte). Il riff iniziale è semplice, tagliente ed efficace e utilizza:
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E5 (Mi power chord)
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D5 (Re power chord)
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G5 (Sol power chord)
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E ritorna su D5 – E5 per chiudere il giro.
Tony Iommi ha costruito una linea di chitarra memorabile su queste tre power chord, dimostrando come pochi suoni ben piazzati possano bastare a costruire un intero immaginario sonoro.
Composta quasi per caso — pare in soli 20 minuti, come riempitivo dell’album — Paranoid è ironicamente diventata la canzone più celebre dei Black Sabbath.
«L’ho composta quando tutti erano fuori in pausa pranzo. Mi sono seduto da solo in studio e quest’idea è semplicemente venuta fuori». (Tony Iommi)
«Se ne stava da solo in studio a suonare questa canzone. Geezer collegò il basso all’amplificatore, io mi sedetti alla batteria, e partimmo insieme a lui in automatico, con Ozzy che nel frattempo aveva cominciato a cantarci sopra». (Bill Ward)
Il testo esplora temi di disagio mentale, solitudine e paranoia.
Nonostante la melodia quasi “allegra” del riff, il contenuto è oscuro e introspettivo:
“I tell you to enjoy life / I wish I could but it’s too late”
C’è un contrasto potente tra musica e parole, che rafforza il senso di frustrazione interiore che permea la canzone. E Ozzy, con la sua voce ruvida, sapeva trasmettere alla perfezione questo stato emotivo.
Fonte immagine in evidenza: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:OzzyOsbourne-1.jpg
Pubblicato il: 22/07/2025 da Skatèna