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NOVITA' DISCOGRAFICHE

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1969: i 13 album fondamentali

1969: i 13 album fondamentali

 

Il 1969 è stato un anno leggendario per il rock, che all’epoca si impose come genere di rottura e delle masse.
Come dimenticare album di artisti come Led Zeppelin, Santana, MC5, Who, Pink Floyd e Stooges?
Solo per citare alcuni di quei mitici gruppi che col loro sound segnarono la storia della musica, dando vita a dischi/capolavoro destinati a dettar legge ancora oggi. E nel mentre ci fu anche il Festival di Woodstock con la sua tre giorni di pace, amore e musica

La rivista On stage ha stilato la seguente classifica: cosa ne pensate? Siete d’accordo? Cambiereste o aggiungereste qualcosa?

Buon ascolto!

(Fonte: onstage.com)

Frank Zappa Mothers of Invention – Uncle Meat; Frank Zappa – Hot Rats
Frank è stato uno dei più grandi compositori del Novecento. In queste due opere il genio dell’artista si muove senza freni tra free jazz, rock, classica, fusion e quant’altro. Impossibile descrivere a parole il contenuto degli album, così come è inutile tentare di isolare tracce e canzoni. Uncle MeatKing Kong e Peaches En Regalia sono probabilmente i tre pezzi più conosciuti.

Grateful Dead – Aoxomoxoa; Grateful Dead – Live/Dead
Improvvisazioni, acid rock e lisergia assoluta. Tra studio e live album i Grateful incidono i propri capolavori assoluti. La più grande jam band di sempre si supera specialmente sull’inno Dark Star.

Joe Cocker – With A Little Help From My Friends

La combinazione tra questo album e la partecipazione di Joe a Woodstock, permetterono all’artista di diventare immediatamente uno dei cantanti più popolari (e particolari) dell’epoca.

Sly And The Family Stone – Stand!

Sly Stone prende la soul music e la fonde con soul, r&b, rock e psichedelia, con i primi ibridi irresistibili di funk. Sex Machine fa storia a sé e rimane da allora uno dei loro più grandi successi.

Crosby, Stills & Nash – Crosby, Stills & Nash
Pensate oggi a un supergruppo che riesca nell’impresa di avvicinare i giovani a una proposta prettamente folk. Impossibile visti i tempi, ma allora è esattamente ciò che David Crosby, Stephen Stills e Graham Nash iuscirono a fare. E mancava ancora Neil Young…

Neil Young – Everybody Knows This Is Nowhere
I Crazy Horse accompagnano per la prima volta Neil Young ed è subito capolavoro. Uno dei più grandi cantautori di sempre si cimenta in questo album con folk, country, rock e anche hard rock. Imprescindibile per conoscere meglio l’immortale artista.

Jethro Tull – Stand Up
Ian Anderson sale al potere e il mix tra hard rock, blues, folk e sonorità etniche fa esplodere sul mercato la sua band. Il progressive rock ha in questo album un’altra pietra miliare di immensa importanza.

Creedence Clearwater Revival – Green River
John Fogerty e la sua proposta di rock vintage miscelato con blues, folk e country ottiene subito meritati riscontri, pur essendo ben lontana da psichedelia e sonorità acide. Tombstone Shadow e Wrote a Song for Everyone sono forse gli episodi migliori di un album importantissimo.

The Allman Brothers Band – The Allman Brothers Band
I fratelli Allman fondano il southern rock sfidando la tradizione, e imponendo l’improvvisazione in chiave jazz nel mondo del rock e del blues rock. It’s Not My Cross To BearBlack Hearted WomanDreams e Whipping Post sono tra le tracce più emblematiche del lavoro.

Rolling Stones – Let It Bleed
L’album contiene le ultime volontà di Brian Jones, che morirà poco prima la pubblicazione del disco. Il platter contiene picchi assoluti come Gimme ShelterLet It BleedMidnight Rambler e Monkey Man, ma in generale conferma gli Stones tra i sovrani assoluti dell’epoca.

Beatles – Abbey Road
Non sarà il loro album migliore, ma un disco che contiene Come Togehter, I Want You (She’s So Heavy) e Here Comes The Sun deve necessariamente essere inserito tra i lavori imprescindibili di un anno irripetibile.

Pubblicato il: 26/07/2019 da Skatèna