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“Avevamo ragione noi” – Verso Genova 2001 [Intervista a Vittorio Agnoletto]

“Avevamo ragione noi” – Verso Genova 2001 [Intervista a Vittorio Agnoletto]

di  Valentino De Luca

ASCOLTA L’INTERVISTA A VITTORIO AGNOLETTO

Se è vero che a volte i silenzi valgono più delle parole, nella mia carriera di giornalista e intervistatore rimarrà sicuramente il tentennamento, quei secondi di “bianco” radiofonico, durante i quali Vittorio Agnoletto cerca di trovare le parole per rispondere alla domanda che gli ho appena rivolto: “Quale emozione, quale sensazione associa a quei giorni?”.

I giorni ai quali mi riferisco sono quelli del G8 di Genova nel luglio 2001, summit organizzato dai paesi più potenti al Mondo in cui si discuteva di globalizzazione dell’economia e di deregolamentazione del mercato economico a favore degli interessi finanziari.

Ad opporsi a quei piani, un popolo multiforme, chiamato anche “popolo di Seattle” (dal nome della città in cui nel 1999 venne organizzato il summit dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e fece la sua comparsa una prima dura resistenza di piazza), che si opponeva allo sfruttamento sistematico dei Paesi più poveri, che lottava per una giusta redistribuzione delle ricchezze, per un libero accesso alle cure mediche, alle fonti di acqua potabile, per l’applicazione di protocolli che salvaguardassero i territori e la sostenibilità ambientale contro la sistematica devastazione dell’ambiente ed il saccheggio dei popoli residenti.

In questa intervista, il medico ed allora portavoce del Genoa Social Forum Agnoletto ripercorre non senza emozione lo scorrere di quei giorni, dalla speranza iniziale di una piazza composita dove diverse istanze, sigle e rappresentanti di molteplici realtà associative sembrarono aver trovato finalmente un punto di aggregazione fino al punto di rottura con le Istituzioni, le quali avvertendo il pericolo di una pizza determinata, applicarono l’antico “divide et impera”, spezzando (con esiti drammatici) l’unità dei soggetti presenti a colpi di manganello fino al tragico epilogo di piazza  Alimonda.

Agnoletto, allora presidente della LILA (Lega Italiana Lotta all’Aids), chiedeva cure gratis per i paesi poveri, superando le logiche di mercato legate ai brevetti dei farmaci per aprire ad una condivisione di conoscenze e prodotti destinati non solo a quella risibile percentuale di popolazione che ha la possibilità di curarsi.

A 20 anni di distanza i temi sul banco rimangono quelli, con il vaccino del Covid che nei paesi poveri viene recapitato a rilento così come lentamente procede la campagna vaccinale.
Voi G8, noi 6 miliardi” – recitava lo slogan della manifestazione di quei giorni del 2001.
A 20 anni di distanza verrebbe da dire che “Avevamo ragione. Abbiamo perso“:
Perlomeno quella partita.

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Pubblicato il: 28/05/2021 da Valentino De Luca