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George Harrison: “Blue Jay Way, l’addio agli acidi e la scoperta della meditazione trascendentale”

George Harrison: “Blue Jay Way, l’addio agli acidi e la scoperta della meditazione trascendentale”

We’ll be over soon they saidNow they’ve lost themselves instead

Blue Jay Way è una canzone dei Beatles facente parte dell’album Magical Mystery Tour.

La compose George Harrison, costruendola sul solo accordo di do maggiore, mentre si trovava con la moglie, il produttore discografico Neil Aspinall e l’ingegnere Alexis Mardas a Los Angeles, ove avevano preso in affitto una casa-studio di ben 4.000 mq al 1567 di Blue Jay Way.

In realtà, il chitarrista solista dei Beatles si era recato nella “città degli angeli” per aiutare il suo insegnante di sitar, Ravi Shankar, ad allestire la Kinnara School of Music.

Lo spunto per la canzone venne ad Harrison mentre stava aspettando il giornalista Derek Taylor, in ritardo anche a causa della nebbia: fu così che nell’attesa improvvisò su un organo Hammond il brano:

c’è nebbia su Los Angeles / e i miei amici si sono persi / spero non facciano troppo tardi.

Nel film Magical Mystery Tour, girato per la televisione dai Beatles nel 1967 e programmato per la prima volta dalla BBC il 26 dicembre di quello stesso anno, Blue Jay Way compare quando i viaggiatori del pulmino entrano in una tenda: è lì che viene proiettato il filmato che poi diverrà la clip della canzone.

Paul MacCartney ebbe l’idea di girare il film, traendo spunto dai viaggi sullo scuolabus coloratissimo e psichedelico dei Merry Pranksters, proto-hippies californiani, performer e grandi estimatori di sostanze allucinogene, amici dello scrittore Ken Kesey.

  • Nel percorso artistico e umano di Harrison, “Blue Jay Way”, insieme ad “It’s all too much”, rappresenta in qualche modo il suo addio al “temuto dietilammide-25 dell’acido lisergico” in favore della meditazione trascendentale, praticata dietro la guida dello Yogi Maharishi Mahesh. […] Attraverso la struttura dei raga classici della musica indiana, Harrison cattura lo spirito orientale sostituendo la strumentazione tradizionale con l’Hammond, un violoncello suonato da Peter Willison e la batteria. A questo si aggiunge un lavoro enorme in studio tra eco a nastro, reverse recordings, registrazioni a velocità variabile, oltre alla tecnica di registrazione analogica nota come ADT e inventata pochi anni prima da Ken Townsend, un tecnico del suono degli Abbey Road Studios. [Indie Eye]

L’immagine in evidenza è uno screenshot del video di Blue Jay Way.


 

 

 

Pubblicato il: 26/12/2022 da Skatèna