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Trent’anni fa “Like A Prayer” di Madonna era al numero uno nelle classifiche

Trent’anni fa “Like A Prayer” di Madonna era al numero uno nelle classifiche

When you call my name, It’s like a little prayer, I’m down on my knees, I wanna take you there

Una delle scene del videoclip che più fece scandalo: Madonna che balla di fronte a delle croci che bruciano.

Il 6 maggio 1989 avevo 12 anni, andavo alle medie e il singolo Like A Prayer di Madonna, estratto dall’album omonimo, svettava nelle classifiche.

Madonna lo scrisse assieme a Patrick Leonard, che collaborò con lei anche nella produzione di molte canzoni dei precedenti album.

Madonna e Patrick Leonard.

Caratterizzato da suoni pop rock e da elementi gospel, Like A Prayer fu acclamato dalla critica diventando un grande successo commerciale, con milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Madonna, che all’epoca aveva 30 anni, diede così vita ad un classico moderno che andò a consolidare il suo status di principale artista pop della sua generazione.

Una graffiante chitarra elettrica in fade-in, una porta che sbatte, il silenzio, e poi… un organo e un coro gospel: Like a Prayer, canzone di bellezza e redenzione, di potere ed estasi, è ancora oggi avvincente e ipnotizzante.

Dal punto di vista testuale, il brano può essere interpretato come un viaggio mistico nella coscienza e nell’agire umano, a tratti provocatorio, ma che probabilmente è dedicato ad una persona che non c’è più:
“Sento la tua voce, è come se fosse un angelo mi chiama/sento la tua voce è come se fosse un bimbo che mi sussurra/quando mi chiami è come una preghiera/è come un sogno”.

Resta comunque la particolarità del l’aver mescolato ad arte, in modo inebriante ed iconico, il sacro e il profano tramite accorgimenti sonori (il coro gospel Andrae Crouch offre voci di sottofondo che conferiscono spiritualità alla canzone, mentre le schitarrate rock danno un tocco oscuro e maledetto alla musica) e giocando con le allusioni sessuali contenute in alcune parole di solito usate in contesti liturgici (I’m down on my knees, I wanna take you there). 

Non solo il Vaticano condannò il relativo videoclip, ma gruppi di famiglie e associazioni religiose protestarono contro la sua programmazione, arrivando a boicottare i prodotti della Pepsi, che aveva usato la canzone per un suo spot pubblicitario. Perfino i membri del coro gospel Andrae Crouch si rifiutarono di comparire nel videoclip ufficiale.

Like A Prayer fu utilizzata nella pubblicità della Pepsi prima ancora di arrivare nei negozi o di essere passata nelle radio.
Lo spot fu soprannominato Make A Wish e fu usato per promuovere l’album, il singolo e il successivo tour.
Madonna aveva infatti firmato un contratto da 5 milioni di dollari con la multinazionale americana che prevedeva 3 spot e la sponsorizzazione del futuro tour mondiale.
Il primo fu lanciato verso la metà di febbraio ’89 e all’interno si vedeva una Madonna bambina, poi adulta, ballare sulle note di “Like a Prayer”. I problemi sorsero però quando un mese dopo il singolo fu lanciato sul mercato con video annesso.
Girato da Mary Lambert (che tra il 1984 e il 1989 diresse, sempre per Madonna, gli altri video, poi divenuti celebri, di Like a VirginMaterial Girl, La isla Bonita), il videoclip di Like A Prayer fece scalpore e fu censurato, e stessa sorte toccò poi a Justify My LoveEroticaWhat It Feels Like for a Girl.
Esso, infatti, non era un prosieguo dello spot televisivo della Pepsi, ma conteneva tutt’altre immagini in cui Madonna, dopo aver assistito ad uno stupro di gruppo con conseguente arresto dell’uomo sbagliato, si rifugiava in una chiesa dove aveva un’esperienza mistica e poi si recava a denunciare il fatto comportando la liberazione dell’innocente. Non mancavano inoltre scene di riferimento al Ku Klux Klan (come le croci che bruciavano).
L’hype che si creò intorno al progetto fu altissimo, la cantante fu aspramente criticata sia dalla chiesa sia da alcune organizzazioni americane legate alla famiglia, e la Pepsi, per evitare scandali, decise di annullare il contratto che aveva stipulato con lei.

Di seguito, la fantastica performance di Like A Prayer che Madonna ci ha regalato durante il “Rebel Heart Tour“, durante la quale, senza coreografie o scenografie, emergono il suo grande talento e carisma.

 

 

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Pubblicato il: 06/05/2019 da Skatèna