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Quando la possente voce di Alice incontrò il genio di Battiato: “Per Elisa”

Quando la possente voce di Alice incontrò il genio di Battiato: “Per Elisa”

Da giorni si susseguono voci sulle condizioni di salute di Franco Battiato e sul suo presunto morbo di Alzheimer. Il cantante si trova in ritiro nella sua abitazione di Milo dopo la frattura di bacino e femore. L’ode pubblica dell’amico Roberto Ferri ‘Non mi riconosce più‘ e il successivo dietrofront, dopo l’irritazione della famiglia del cantautore, ha gettato nello sconforto i fan.

In un articolo di ieri uscito sul sito Rainews.it si legge quanto segue

03 AGOSTO 2018 È stata la poesia dell’amico Roberto Ferri, dal titolo ‘Ode all’amico che fu e che non mi riconosce più’, a gettare nello sconforto i fan di Franco Battiato: un inequivocabile dedica che ha fatto immaginare il peggio e costretto i familiari del cantautore siciliano a rompere il silenzio: “Franco non ha l’Alzheimer né è affetto da demenza senile”. Parole, quelle di Ferri, che hanno evidentemente turbato la privacy del riservatissimo Battiato, 73 anni. A bussare alla casa di Milo, in provincia di Catania, dove il cantautore si trova è stato il Corriere della Sera che, citando i parenti e gli amici stretti, sostiene che “lo stato generale migliora, che c’è una ripresa”. Nessuna diagnosi, nessuna conferma. Solo le parole della cognata di Battiato: “Franco è stato malato e adesso migliora”. Immediato il dietrofront di Ferri, che ha subito rimosso la poesia dal suo profilo social e rilasciato un’intervista a All Music spiegando: “Il mio è stato un momento poetico affettivo che mi ha portato a esprimere in versi un sentimento ed una amicizia che datano dal 1979; e non mi aspettavo che diventasse un atto di cronaca (…)“.

Su Battiato si potrebbero scrivere davvero fiumi di parole: il maestro catanese rientra di diritto in uno di quei rari casi in cui un cantante italiano mi piace per davvero. Spesso mi ritrovo a canticchiare le sue canzoni, e tra queste Per Elisa, come e’ avvenuto stamattina, appena sveglia, mentre preparavo il caffe’. Ed e’ proprio di questa canzone che oggi vi voglio parlare.

“Per Elisa
Vuoi vedere che perderai anche me
Per Elisa non sai piu’ distinguere che giorno e’
E poi non e’ nemmeno bella”

Per Elisa, composta da Franco Battiato e Giusto Pio (arrangiatore, direttore d’orchestra e violinista, venuto a mancare l’anno scorso), cantata dalla splendida forlivese Carla Bissi, meglio nota come Alice, possente contralto dalla seducente eleganza e dalla presenza scenica perfetta, vinse nel 1981 il 31º Festival di Sanremo.

Le lyrics, scritte da Battiato e Alice, sono state costruite in antitesi alla famosa bagatella di Beethoven conosciuta proprio come Per Elisa, il cui tema ricorre nell’incipit della canzone.

Nella song, Elisa è l’amante che, pur non essendo bella (“e poi non è nemmeno bella!“), e’ riuscita a portar via l’uomo a un’altra, e quest’ultima le serba rancore e invidia, perche’ Elisa non solo e’ riuscita a plagiare l’uomo facendogli fare qualsiasi cosa, ma gli ha preso anche la dignita’.

In quegli anni, cioe’ tra la fine dei ’70 e gli inizi degli ‘80, si era in piena epoca di boom del consumo di eroina.

In un articolo di Luciano Trapanese tratto da Ottopagine.it (https://www.ottopagine.it/cronaca/106425/prima-fumavamo-l-erba-poi-e-arrivata-quella-merda.shtml), si legge quanto segue:

C’è una generazione perduta. Decimata. Quella che a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 aveva poco meno di venti anni. Una generazione massacrata dall’eroina. Eroina di Stato. Immessa sul mercato a prezzi stracciati per decimare giovani antagonisti, sedare le proteste, devastare tutto quello che si muoveva a sinistra del Pci. Dell’operazione Blue Moon ormai si sa quasi tutto. Condotta dal governo italiano, dai servizi segreti americani e con la collaborazione “straordinaria” della criminalità italiana. Un tris d’assi. L’eroina è stata venduta all’inizio (1975/77), a quattro soldi. Ha invaso il mercato con una azzeccatissima operazione di marketing. Arriva l’eroina, sparisce la morfina. E viene imposta a suon d’arresti una stretta violenta al consumo di hashish e marijuana. Ovvero: via libera al buco. Il risultato è stato devastante. E si è protratto a lungo (con il prezzo dell’ero poi schizzato alle stelle). Molto oltre la stessa operazione Blue Moon. Risultato: una intera generazione fatta a pezzi. Già, perché agli inizi degli anni ’80 il consumo di eroina si è allargato. Non solo gli antagonisti. Ma giovani di ogni estrazione politica e ceto sociale. Consumo di massa. E migliaia di morti. Che sono solo la punta del dramma. (…)

Riguardo a Per Elisa, si diffuse dunque la lettura secondo cui Elisa simboleggiava l’eroina, e la canzone fosse quindi una riflessione sulla tossicodipendenza: ad esempio, in tale veste la canzone e’ cantata da Cesare Ferretti insieme agli altri protagonisti in una scena del film Amore tossico, uscito al cinema nel 1983 per la regia di Claudio Caligari, un film sconvolgente sotto vari punti di vista, che fa il punto sulla situazione dell’eroina tra i giovani dell’epoca. Un film senza filtri, con turpiloqui e scene di iniezioni nude e crude (come la “pera” che Loredana si inietta nel collo), con tutti gli attori presi dalla strada, tra eroinomani o ex eroinomani della zona tra Ostia e Roma, senza alcun background o scuola di recitazione: quasi tutti gli attori principali moriranno prematuramente negli anni seguenti al film, per overdose o altri problemi connessi alla droga.

La connessione tra canzone Per Elisa e le cosiddette “pere” e’ stata poi smentita dalla stessa Alice, la quale per esempio ha dichiarato, in un’intervista rilasciata a Luca Fiorini per il blog Retro’ su Vanity Fair (http://blogretro.vanityfair.it/2013/01/19/intervista-retro-ad-alice-prima-dopo-e-per-elisa/?refresh_ce=) quanto segue:

il brano parla di una donna, una donna vera, la quale incarna, a sua volta, il concetto di “dipendenza”. Dipendenza assoluta, e non necessariamente fisica, da qualsiasi cosa o persona. Il parallelismo col mondo della droga, sviluppato dal pubblico, è stato un atto spontaneo e tristemente “di cronaca”: erano gli anni ’80 e quel tema riguardava da vicino parecchie persone. Mi scrissero in molti per ringraziarmi di averla fatta, quella canzone. Dicevano che li aveva aiutati a ricacciare la schiavitù dall’eroina. Ero incredula, commossa”.

L’incontro con Battiato

Nel 1980 la carriera di Alice ebbe una svolta, in quanto quell’anno avvenne il fatidico e decisivo incontro con Franco Battiato, “il cantautore catanese che, abbandonati i folli sperimentalismi del decennio precedente, si affaccia agli anni ’80 con una vena creativa praticamente inesauribile”. (cit.)

A dare una direzione positiva alla dimensione musicale di Alice fu dunque il singolo “Il vento caldo dell’estate“, scritto per lei dal genio di Battiato, dalla struttura tripartita, col suo ritornello in tipico stile “da acchiappo immediato” che divenne una delle hit assolute di quell’anno, venendo riprodotta dalle radio commerciali e trasmessa nelle nascenti televisioni private, con tanto di partecipazione al Festivalbar.

Fu poi la volta nel 1981 del singolo Per Elisa, un abito musicale cucito su misura proprio per Alice, capace di esaltarne personalità e doti vocali. Il successo fu impressionante e la canzone “diventerà immediatamente pietra di paragone per chi vorrà imparare a scrivere un perfetto pezzo pop”.

Vi do’ appuntamento alla prossima salutandovi con questo video esilarante con Alice e Battiato intervistati da un conduttore del Lussemburgo in occasione dell’Eurofestival del 1984.

(Karol Skatena)

 

Pubblicato il: 04/08/2018 da Skatèna