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VALORI IN CORSO con LUDOVICA VALORI

Leonard Cohen - The Partisan

VALORI IN CORSO con LUDOVICA VALORI

Pensavo fosse amore invece era un Hype

Pensavo fosse amore invece era un Hype

 

Ovvero: avete presente l’effetto post-sbornia? Quando la sera prima pensavate di aver incontrato un Michael Fassbender o una Scarlett Johansson e la mattina dopo, svaniti i fumi dell’alcool, vi rendete improvvisamente conto di aver pomiciato ore con un “Nientedichè”?

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Ecco, con l’Hype funziona più o meno così; ed ora come di consueto vi farò la mia premessa colta per dimostrare che studiare 5 anni di Umberto Eco è servito a qualcosa.

 

Che significa Hype?

La traduzione letterale di Hype è “montatura” o “gonfiatura”. Nasce in campo pubblicitario e rappresenta la strategia di marketing atta a creare forte attesa per un prodotto.

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L’Hype per promuovere un titolo è spesso voluto, ma a volte può nascere in maniera spontanea. Spesso può risultare un’arma a doppio taglio, se usato a supporto di prodotti non di buona qualità.

 

C’entra anche “L’agenda setting”

Così recita la Teoria dell’Agenda Setting

  • I media decidono gli argomenti cui prestare attenzione, cui dedicare spazio in base ad una serie di pressioni cui sono sottoposti.
  • Maggiore è l’importanza che i media dedicano alla questione, maggiore è il riconoscimento pubblico che l’argomento presentato riceve.

 

Chiaramente in questo caso applichiamo i termini  non a prodotti fisici o a news generiche, anche se la logica è esattamente la stessa; Che si tratti di promuovere una nuova automobile o un duo Trapper della Val Camonica il discorso non cambia. 

 

Nel caso della Musica sarà quindi l’etichetta o chi per essa a decidere quale nuovo fenomeno tirar fuori in un dato momento, quale artista riportare in auge, quale far passare in heavy rotation nelle radio e di chi annunciare l’imminente sold out, in una sorta di “patto di non-concorrenza”: perché  se esce Motta per un po’ sparisce Brunori Sas che a sua volta rispunta per far tornare in panchina l’oggetto dell’Hype fino a quel momento.

Il pubblico è Infedele e ha memoria breve.

Nell’epoca 2.0 reperire materiale è così facile e immediato che è altrettanto probabile cedere alle lusinghe dell’Hype: anche solo per curiosità o perchè portati allo sfinimento dall’amico che ti chiede “come non sai chi è Liberato alla fine una view su Youtube non si nega a nessuno; nei casi più estremi finiamo per convincerci che pure Sferaebbasta in fondo non è male e iniziamo a partecipare più o meno attivamente al processo di amplificazione dell’Hype fino al momento in cui il fenomeno del momento si sgonfia e si passa al successivo. Qualche esempio? Oggi a malapena ricordiamo Bello Figo, Truce Baldazzi, La Dark Polo Gang.

La canzone di consumo, la Musica e la Macchina (ecco che arriva Umberto Eco)

Nei saggi  La canzone di consumo e La musica e la macchina contenuti in Apocalittici e Integrati  (Umberto Eco, 1964) si esplorano  le caratteristiche della “musica leggera” (che oggi Eco forse chiamerebbe INDIE?)  ponendosi in particolare il problema di come essa sia influenzata da logiche di mercato anziché da scelte artistiche.

Essendo sottoposta alle leggi economiche tipiche di un prodotto industriale (diversamente da quanto accadeva alla produzione tradizionale), la musica riprodotta dev’essere consumata rapidamente e invecchiare presto, in modo che si crei il bisogno di un nuovo prodotto. Di qui, come per l’automobile o le gonne femminili, la pressione esercitata dal mercato perché gli stili tramontino rapidamente e i dischi passino di moda.  In tal senso quindi L’Hype non è altro che l’applicazione pratica di questa “obsolescenza indotta”.

TOP HYPE Primavera Estate 2018

Sul podio Top Hype di questa stagione musicale e non solo non poteva che esserci Lui: YOUNG SIGNORINO

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Moniker di Paolo Caputo, 19 anni di Cesena, un figlio a 17, un TSO e un coma alle spalle; avrebbe dichiarato di aver scelto il proprio nome d’arte proprio al risveglio dallo stato comatoso (Prima si faceva chiamare El Kapu ndr). Nessun disco all’attivo ma diversi brani pubblicati su Youtube con, ovviamente, milioni di visualizzazioni e centinaia di migliaia di commenti e dislike(più dei like).

Il 25 Maggio era atteso per un live (il primo della sua carriera) al Monk ma non è mai salito sul palco, non per attacchi di panico come si era detto all’inizio ma per una serie di “malintesi organizzativi” (per approfondimenti rimando ad articolo della nostra Ilenia Volpe che era presente quella sera).

 

Come scrive Arcangelo Rociola nell’articolo “Perchè ci Piace Young Signorino” :Young Signorino ha uno stile e una storia personale che funziona benissimo in rete. E oggi funzionare in rete è un primo passo per funzionare nell’industria dello spettacolo. […] Rido (“fumo fumo, rido rido”) ogni volta che leggo articoli scandalizzati del fatto che si consideri artista Young Signorino.  A me sembra uno scandalo vecchio come è vecchia la storia dell’espressività, che sia arte, provocazione o parodia.

Nè Apocalittici nè integrati

Credo che sia poco costruttivo accettare acriticamente le dinamiche dell’epoca digitale così come demonizzarle. Per quel che mi riguarda cerco di vivere il tutto con curiosità, consapevolezza e soprattutto.. un pò di leggerez..Mmh ha ha ha!!

 

Maya A.

 

 

 

Pubblicato il: 05/06/2018 da redazioneradiocittaperta